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Paziente oncologica trapiantata costretta a prenotare personalmente la PET

L'avvocato della donna segnala i fatti al sito Sanibook e all'indirizzo email istituito dal commissario De Salazar ma nessuno risponde. Benvenuti nella Calabria dei proclami e delle cerimonie

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L'ospedale Annunziata di Cosenza

PAOLA (Cs) – Paziente oncologica che ha subito il trapianto del midollo osseo, costretta a prenotare personalmente una PET.

Il suo avvocato segnala i fatti al sito Sanibook e all’indirizzo email (aiutateciamigliorare@aocs.it) istituito dal commissario Vitaliano De Salazar aveva per risolvere eventuali criticità, ma nessuno risponde.

Ecco, questa è la Calabria; la Calabria dei proclami e delle belle parole, dei disservizi eterni e delle spese folli per mantenere la politica e i tecnici d’area.

Ma andiamo avanti. E’ l’avvocato Ennio Abonante a denunciare l’ennesima situazione assurda vissuta da una persona sofferente.

«Dopo molti anni di attività svolta in favore di soggetti svantaggiati, cercando di supportare quei pazienti che hanno difficolta a ricevere le cure adeguate, non mi scandalizzo più di nulla.

A marzo mi sono interessato di una paziente che il 16.3.2023 ha subito il trapianto del midollo osseo presso il GOM di Reggio Calabria e che, purtroppo, a causa di complicazioni insorte, aveva necessità ed urgenza di eseguire una PET ed un intervento chirurgico per l’asportazione e l’esame di linfonodi.

E’ stata necessaria una vibrata protesta ed un denunzia a mezzo stampa per risolvere questo problema, che sembrava una montagna da scalare.

A distanza di cinque mesi, però, il problema si è riproposto, poiché entro la fine di agosto deve effettuare una PET, ma le ottuse procedure e le prassi fantozziane si sono frapposte tra lei e l’esecuzione di questo esame.

Ha contattato il CUP dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, infatti e le è stato risposto che le prenotazioni per questo esame, per ragioni di privacy, devono essere eseguite, tassativamente, di persona.

Purtroppo, però, le sue condizioni di salute non le consentono di affrontare, in piena estate, un viaggio a Cosenza per cui si è rivolta nuovamente a me.

Ho segnalato i fatti tramite il portale sanibook, che non ha avuto nessun effetto ed identico esito ha avuto l’email inviata all’indirizzo aiutateciamigliorare@aocs.it, che il Commissario Salazar aveva istituito per risolvere eventuali criticità.

La povera paziente, giunti quasi a metà agosto, si trova senza prenotazione e per cercare di risolvere il caso, non ho altra scelta che quella di rivolgermi alla magistratura, per la palese negazione del diritto alla salute.

Le interviste, i proclami, le conferenze stampa interessano poco, perché i malati, quotidianamente, si devono scontrare non solo con i propri problemi di salute, ma anche con gli ottusi burocrati che dietro una scrivania, pontificano e pensano di essere i depositari della verità, senza calarsi in quella che è la realtà del malato, che, in quanto tale, ha bisogno di rispetto, comprensione ed aiuto.

Deve cambiare l’impostazione del lavoro e chi ha rapporti con l’utenza deve capire che i malati non sono dei numeri, ma ognuno di loro ha una storia personale, sanitaria e familiare diversa dall’altra e la risposta delle istituzioni non può essere univoca e valida per tutte le stagioni, ma deve essere adeguata alla situazione ed al caso specifico.

Voglio augurarmi che questo mio appello, così come avvenuto a marzo, sia raccolto dalle autorità preposte e che al più presto la signora possa ricevere una prenotazione per l’esame da cui dipende il suo futuro e quello della sua famiglia».