VIBO VALENTIA – «Mi sono rivolta alle energie migliori della nostra comunità, e sono certa di avere individuato dei professionisti in grado di realizzare e portare a compimenti gli obiettivi di questa amministrazione».
Ha esordito così il sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo, nel presentare questa mattina i nuovi componenti della giunta comunale che vanno a completare l’esecutivo riportandolo a nove elementi.
Le nuove deleghe sono state conferite agli assessori Antonio detto Antonello Fuscà (Porto), Giusi Fanelli (Cultura e Turismo), Arcangelo detto Lillo Scionti (Politiche sociali), che si aggiungono a quelle già conferite precedentemente all’assessore Katia Franzè (Affari generali e Decoro e Verde pubblico).
«I nuovi assessori – ha dichiarato il primo cittadino – rappresentano egregiamente il mondo vibonese e il rispettivo mondo di riferimento. Sono persone di mia assoluta fiducia e che ringrazio per avere accettato un compito gravoso, si tratta di portare a compimento tutta una serie di procedimenti avviati e che devono essere sbrogliati e per i quali è necessaria competenza ed energia, voglia e professionalità, senso di comunità ed entusiasmo del fare».
Le dichiarazioni del sindaco sui nuovi assessori. Su Fanelli: «Ho apprezzato molto e accolto l’intuizione di volere accoppiare le deleghe alla Cultura e al Turismo (per la quale ringrazio per il lavoro svolto il consigliere Schiavello), perché nel nostro territorio lo sviluppo dell’una è imprescindibile da quello dell’altro. E su questo l’avvocato Fanelli ha dimostrato, già solo con il lavoro compiuto con la Pro loco, di saper cambiare in positivo le cose».
Su Scionti: «Una presenza qualificante, una figura della quale abbiamo bisogno: rappresenta il ponte tra il mondo degli ultimi e quello della burocrazia e della politica, che spesso viene considerato ostile. Grazie al suo lavoro nel terzo settore sarà il perfetto trait d’union tra questi mondi, toccherà a lui far capire con i fatti che la politica non è contro gli ultimi, ma con».
Su Fuscà: «Non ha bisogno di presentazioni. Ricopre un incarico prestigioso nel consiglio dell’ordine degli avvocati, e rappresenta un punto di riferimento sicuro per la categoria professionale. Ho accolto con gioia la sua presenza, perché è la sua storia a parlare. A lui ho affidato il compito dei compiti: la delega al Porto, e sono certa che in quasi un anno saprà dare risposte concrete»
Su Franzè: «Ha dimostrato sempre grande attaccamento e passione ai temi cari alla cittadinanza, e già dai primi giorni dell’incarico si è messa a lavoro sul fronte del decoro”.
Da parte di tutti i neo assessori, infine, un ringraziamento sentito verso il sindaco per la fiducia e il convincimento unanime che «sebbene i mesi a disposizione siano pochi, saranno comunque sufficienti per centrare gli obiettivi di mandato in ognuno dei settori di riferimento».
Fanelli: «Mi sento emozionata e pervasa da un grande senso di responsabilità, avendo l’opportunità di offrire un contributo per la mia città questa volta da una postazione istituzionale».
Scionti: «Sono legato al sindaco da stima reciproca, avere ricevuto questa chiamata è una cosa che responsabilizza. Non sono un politico, ma per il mio ruolo nell’associazionismo mi rendo conto del grande peso delle scelte politiche specie in un settore come i servizi sociali. Ed è con questo senso di responsabilità che accetto la scommessa del sindaco”»
Fuscà: «Ho sempre pensato che per definirsi buoni cittadini è doveroso porsi al servizio delle istituzioni, altrimenti è solo un vano riempirsi la bocca. È con questo spirito che ho accettato. Mi è capitato per la seconda volta di essere chiamato a servire la città, dopo l’esperienza di vent’anni fa. Ed il fatto di essere considerato una risorsa dalla propria comunità, come affermato dal sindaco, è il complimento più bello del mondo. Ritengo di avere grande motivazione ed idee chiare, e sono convinto che vi sia tutto il tempo per realizzare i punti programmatici dell’amministrazione Limardo».
Franzè: «Ho dedicato quotidianamente la mia attenzione alla città perché penso che è qui che i nostri figli debbano continuare a vivere. Ho accolto con titubanza iniziale questa possibilità, salvo rendermi conto nell’immediato che, con spirito di squadra, tutti gli obiettivi sono alla nostra portata»
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