La Notte bianca di Amantea

AMANTEA (CS) – <<E’ fortemente discutibile l’azione messa in atto dal delegato ai grandi eventi Campanella!
Il “non assessore”, infatti, continua ad appropriarsi di idee e progetti altrui, cambia il nome e le rende sue creature. E lo fa solamente per imporre se stesso, i suoi interessi e le sue relazioni>>.

Nel caso specifico della “Notte Bianca” <<ha ben pensato di sottrarre l’iniziativa a chi, nel corso degli anni e con innumerevoli sacrifici, è riuscito a costruire un evento con una eco rilevante ed una ricaduta notevole per l’immagine e l’economia della città e del comprensorio. Quella di Campanella si configura come un’appropriazione indebita e vergognosa, soprattutto per le modalità attraverso le quali è avvenuta>>.

E’ un fiume in piena Gennaro Perri, dal 2011 legale rappresentante dell’associazione “Notte Bianca”, che alla guida di un “comitato spontaneo” cinque anni prima aveva dato vita alla kermesse estiva.

<<Quella del 2007 fu una manifestazione pioneristica – spiega Perri – anche a causa delle limitate risorse economiche e di quelle relative alla logistica e alle attrezzature ; ma grazie all’intraprendenza, allo spirito di iniziativa ed al lavoro sul campo di un gruppo di volontari, supportati dall’amministrazione comunale e dall’ Associazione Commercianti, riuscimmo nel giro di qualche anno a tramutare una piccola manifestazione in un evento conosciuto nell’intera regione, in un momento magico capace di rilanciare l’immagine della città e riproporla, prepotentemente, tra le mete turistiche più ambite del tirreno cosentino>>.

L’anno della svolta, <<coincide con il suo apice, risale al 2014 quando la rodata sinergia tra l’amministrazione comunale e l’Associazione Notte Bianca diede vita a qualcosa di straordinario. Lo testimoniano i numeri, mai piu’ replicati. Sia quelli relativi alle presenze (oltre 40.000) che quelli inerenti il cartellone: 4 percorsi tematici che coinvolsero la città nella sua interezza (centro storico compreso); 3 mostre d’arte (tra cui la personale di Silvio Vigliaturo a San Bernardino); 3 gruppi composti da una ventina di artisti di strada (eccellenze nazionali come “Circo Bianco” e “Girovaghi”); 7 spazi gastronomici; 18 esibizioni con gruppi musicali distribuiti sul percorso; il grande concerto sul palco principale di Piazza Cappuccini con Fabio Curto (artista di caratura nazionale, vincitore di The Voice); una imponente “area bimbi” attrezzata, in totale sicurezza>>.

Nata come semplice occasione di svago e divertimento <<grazie alla peculiarità ed alla qualità degli eventi organizzati all’interno della manifestazione (espressioni musicali, enogastronomiche, artistiche e dell’artigianato locale) la Notte Bianca diventa “parte integrante del tessuto della città, quale forma di identificazione collettiva e di appartenenza territoriale, capace di promuoverne la crescita culturale e l’immagine turistica” come recita la Delibera della Giunta comunale del 2016 che istituzionalizza la manifestazione>>.

Non sono mancate diversità di vedute, incomprensioni ed anche momenti di conflittualità tra l’associazione “Notte Bianca” e le amministrazioni comunali che si sono succedute nel corso degli anni. <<Però, malgrado tutto – puntualizza Perri – la Notte Bianca si è sempre svolta regolarmente, sempre con grande successo. Il 18 agosto, anche quest’anno cittadini, vacanzieri ed ospiti inonderanno di nuovo la citta’ proprio per l’eco positiva generata nel tempo grazie al nostro lavoro. Per strada tutti dicono che venerdi prossimo ci sarà ancora la Notte Bianca, e lo assicura perfino il “delegato” a chi sui social chiede informazioni sulla manifestazione. Allora ci domandiamo a chi è giovato escludere la nostra associazione, quali interessi si celano dietro la plateale defenestrazione, a cosa è servito cambiare la denominazione della storica manifestazione se poi hanno scopiazzato il “payoff” e buona parte del nostro programma?>>.

Infine: <<Lo scippo della “Notte Bianca e la sua riproposizione, nella stessa data ma sotto “mentite spoglie” – conclude il presidente Perri – rappresentano una vicenda che provoca rabbia e profonda amarezza, soprattutto perché è un atto che divide e azzera anni di impegno e di duro lavoro piuttosto che “unire le forze” in un progetto condiviso e lungimirante per lo sviluppo di Amantea. Trattasi di una azione premeditata, compiuta senza scrupoli e senza rispetto alcuno, attraverso una narrazione falsa e all’insegna della calunnia ai danni di un’associazione che per oltre quindici anni si è spesa ed ha lavorato per Amantea, senza nulla ricevere in cambio, soltanto per il “bene comune”>>.

stefaniasapienza@calabriainchieste.it