Olio di oliva calabrese

«Si inserisca l‘olio Igp di Calabria nei supermercati di tutta la Regione»: l‘appello del presidente del Consorzio Magliocchi
Qual è il miglior olio extravergine d’oliva da comprare al supermercato? Che marca scegliere tra gli scaffali della Gdo per assicurare alla dispensa di casa un prodotto ottimo o un olio extravergine con il miglior rapporto qualità prezzo? «È quello calabrese», per il presidente del Consorzio Olio di Calabria Igp, Massimino Magliocchi.
«Il nostro extravergine d’oliva è uno degli alimenti più benefici per la salute. L’uso regolare aiuta a diminuire la quantità del colesterolo cosiddetto “cattivo” aumentando invece la presenza di colesterolo “buono”. Così come la riduzione della pressione arteriosa e, di conseguenza, una frenata nell’invecchiamento delle cellule», spiega Magliocchi.
«Preferire la bottiglia che costa meno significa quasi sempre fare la scelta sbagliata. Diffidate dalle offerte low cost, controllate invece il costo al litro e, ovviamente, l’etichetta. L’origine è la principale informazione obbligatoria. Se la raccolta e la frangitura delle olive sono entrambe avvenute in uno Stato o nel Paese membro di un’area geografica, l’origine indicata in etichetta potrà essere, per esempio, “Italia” o “Unione Europea”, aggiunge».
Da qui l’appello a tutta la grande distribuzione ed alla classe dirigente della nostra regione. «Si spinga verso una scelta calabrese. Si scelgano i nostri oli che danno ovviamente sapori non omologati, adatti a piatti differenti, la Calabria è in prima fila nella produzione del miglior olio extravergine, un vanto del made in Italy nel mondo.
Ma la qualità si paga», il pensiero del presidente del Consorzio.
E poi: «Siamo estremamente convinti che, oltre all’origine, altre informazioni importanti da cercare in etichetta per scegliere il miglior olio extravergine al supermercato sono il produttore, la classificazione, l’annata del raccolto e la data di imbottigliamento. Se la grande distribuzione preferisce inserire, ad esempio, l’olio pugliese rispetto a quello calabrese è anche vero che, spesso, viene acquistato il prodotto degli anni precedenti. Ciò evidentemente non rende veritiero il commercio e fuorvia la scelta, anche, del cittadino consumatore», asserisce Magliocchi che annuncia, sin da ora, una grande battaglia di civiltà e trasparenza per l’olio Igp di Calabria.
«Continuando a parlare del miglior olio extravergine è utile sapere che, per assicurare la massima qualità, raccolta e frangitura avvengono in tempi ristretti e, subito dopo, le olive vengono macinate a freddo nei frantoi di fiducia dei produttori. Sugli scaffali troviamo prezzi contenuti rispetto al costo medio sostenuto dai produttori di olio extravergine d’oliva. Che, ricordiamolo, comprende per lo meno olive (prezzo medio sui 90 € per quintale); frangitura (intorno ai 15 € al quintale); trasporto (simile al prezzo della frangitura); confezione (incidenza su un litro di prodotto 1,50 €)».
Il prezzo basso dell’olio extravergine al supermercato «si spiega con le politiche della grande distribuzione, inclusi i prezzi civetta, ma tutto ciò non può impedire che il nostro olio venga scelto», la chiosa.
Quindi l’olio extravergine venduto nei supermercati è un prodotto di serie B? «Affermarlo è temerario, al netto degli olii che, per varie ragioni, vengono venduti come extravergine senza esserlo. Detto questo, sicuramente la qualità delle etichette presenti nei supermercati è inferiore a quella delle marche premiate dalle guide di settore e certamente dalla qualità dell’olio calabrese che è in netta crescita», per il presidente del Consorzio Olio di Calabria Igp, Massimino Magliocchi.
stefaniasapienza@calabriainchieste.it