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“Trofeo Silvio Molinaro”, podio di classe 2000 e quinta posizione assoluta per Samuele Cassibba 

Alla 27^ edizione della “Luzzi-Sambucina” il pilota ragusano ha raccolto tanti punti per il Trofeo Italiano Velocità Montagna

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COMISO (Rg) – Samuele Cassibba ha centrato l’obiettivo alla 27^ edizione della Luzzi – Sambucina “Trofeo Silvio Molinaro” di raccogliere tanti punti per il Trofeo Italiano Velocità Montagna e al tempo stesso di mettersi in evidenza al pari dei piloti del Campionato Italiano.

Il driver ragusano col tempo complessivo di 6’40.55 è risultato quinto assoluto nella classifica aggregata e terzo di classe 2000.

Sul tracciato di 6,150 km, già in Gara 1 si è migliorato rispetto le ricognizioni facendo segnare 3’21.06 per poi levare oltre un secondo in Gara 2 nella quale ha fermato il cronometro su 3’19.49.

Cassibba dopo l’iniziale circospezione nelle ricognizioni ha poi fornito una prestazione efficace nonostante le condizioni non siano state ideali. Può ritenersi quindi soddisfatto per aver chiuso positivamente il tris di gare calabresi con due successi e un buon piazzamento, e adesso può concentrarsi per i prossimi appuntamenti siciliani, tra cui la gara di casa della Monte Iblei.

Dopo la gara Cassibba ha dichiarato: «Un weekend faticoso perché non riuscivamo a dare il meglio non trovando il modo di far scorrere la vettura su questo insidioso tracciato molto tecnico e misto, difficile da memorizzare e dove bisogna trovare il corretto utilizzo del setup. Durante le ricognizioni ho acquisito dei dati e li abbiamo tradotti in modifiche grazie ai suggerimenti di Simone Faggioli e di Nova Proto Italy che continuano ad aiutarci nello sviluppo. Abbiamo voluto provare una soluzione diversa e siamo soddisfatti dell’obiettivo raggiunto».

«La difficoltà maggiore sono stati i cambi di direzione non favorevoli al telaio in carbonio. Complicato quindi trovare il giusto bilanciamento tra anteriore e posteriore tale da avere un unico comportamento della vettura, così quando riuscivo a far girare bene il dietro mi puntava il davanti e viceversa. Non avevamo nessun riferimento su questo tracciato in quanto era la prima volta che lo affrontavamo insieme. Una continua progressione, per me ed il mio team».