BELVEDERE MARITTIMO (Cs) – Si sono tenuti ieri mattina i funerali del giornalista Antonello Troya, venuto a mancare lo scorso 25 agosto all’età di 57 anni, per una grave malattia contro la quale stava combattendo da diversi anni (https://www.calabriainchieste.it/2023/08/26/e-morto-il-giornalista-calabrese-antonello-troya-aveva-57-anni/).
Nella chiesa Maria SS. del Rosario di Pompei, a Belvedere Marittimo, una folla composta di cittadini, amici, conoscenti e colleghi giornalisti si è ritrovata insieme ai parenti del cronista, distrutti dal dolore per l’improvvisa perdita, per l’ultimo abbraccio a un uomo e a un grande combattente che ha fatto del giornalismo la sua ragione di vita.
Don Gianfranco Belsito durante l’omelia ha ricordato Antonello, come uomo e come giornalista. Sempre sul pezzo con il suo stile inconfondibile, irriverente, una penna pungente, ironica, dissacrante ma sempre al servizio della società e a fianco dei più deboli.
Sono note a tutti, infatti, le sue battaglie in favore dei diritti dei dializzati da responsabile provinciale dell’Associazione nazionale emodializzati dialisi e trapianto (Aned) per i quali ha lottato fino all’ultimo.
Don Ennio Stamile, in duplice veste di sacerdote e collega giornalista, ha ringraziato Antonello per l’affetto, l’amicizia e la stima reciproca.
“Mi hai insegnato il valore della vita – ha detto la nipote in un commosso ricordo dello zio – a essere libera e a non scendere mai a compromessi”.
Antonello Troya vanta una lunga carriera nel mondo dell’informazione. Laureato al Dams dal 1994 era arrivato al Quotidiano della Calabria, per passare poi a “La Provincia Cosentina”, giornale che ha diretto per qualche tempo. Successivamente ha collaborato con la Gazzetta del Sud, Ansa e Rai, specializzandosi come video e fotoreporter.
Da ultimo era approdato sul web con “Lo Strillone News“, il suo sito di informazione per il quale ha lavorato, incessantemente, fino all’aggravamento della malattia.
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