FUSCALDO (Cs) – Il Comune di Fuscaldo preannuncia querele sui video del mare, messi in circolazione da un medico e da un avvocato su facebook. Video da cui emergerebbero situazioni di presunto inquinamento (o comunque di mare sporco) e che hanno sollevato le ire della giunta Middea.
Di contro, rispetto ai fenomeni ripresi in video, nelle acque antistanti la costa fuscaldese (ex zona Sangrilà) e vicino al ponte di ferro, hanno diffuso analisi di acque di scarico del depuratore di contrada Maddalena, acquisendo il seguente responso: «I dati dei parametri chimici riscontrati sul campione in esame hanno fornito valori conformi».
Riportiamo di seguito la nota stampa dell’Amministrazione comunale di Fuscaldo rispetto a quanto accaduto:
«Partiamo innanzitutto da un dato ufficiale: il Ministero della Salute unitamente ad Arpacal, hanno catalogato la balneazione delle acque fuscaldesi, in livello eccellente, dato da tutti facilmente riscontrabile sul sito del Ministero della Salute.
Le vostre testimonianze, inoltre, per la prima volta dopo anni di buio, non fanno altro che confermare il miglioramento che c’è stato nella salubrità del nostro mare.
Dopo tanto impegno ed attenzione, però, capita che qualcuno giri un video a largo delle coste fuscaldesi, zona nord, video che raffigurava delle chiazze marroni, urlando allo scandalo e classificando “ad occhio” quella chiazza come fogna.
Anche il Comune di Fuscaldo è venuto a conoscenza dell’accaduto e l’assessore all’ambiente si è recato immediatamente sui luoghi per prelevare un campione della sostanza, che nel frattempo si era avvicinata a riva, al fine di farlo analizzare, unica operazione da effettuare in situazioni simili.
In ogni caso, già “ad occhio” trattavasi di terriccio misto ad alghe naturali. Le acque non erano maleodoranti. Il risultato nel frattempo ottenuto? Un danno d’immagine impressionante per l’ente.
È proprio per questo motivo che sarebbe sempre auspicabile, ogni qual volta si pubblicano foto o, peggio ancora, sentenze sui social, inoltrare la segnalazione al Comune, alla Capitaneria o alla Regione. Sarà poi nostra premura, o degli enti preposti, effettuare dei prelievi ed analizzare le acque.
Dunque, l’ennesima dimostrazione di un falso allarme che, comunque, ci ha creato gravissimi ed ingiustificati danni d’immagine.
La stessa cosa dicasi del video presente sui social stamattina e girato in località ponte di ferro, in cui veniva ritratta acqua marrone alla foce del torrente che scorre nei pressi.
Anche in questo caso, tutti pronti a gridare allo scandalo, senza sapere che si trattava di un fenomeno del tutto naturale, ossia della schiuma prodotta dalle forti onde della mareggiata in atto, che incontrando la terra e la polvere ivi presenti, dopo una lunga estate, ha creato quella “schiumetta” che nelle sentenze degli esperti facebookiani era certamente, sempre “ad occhio”, fogna (alleghiamo analisi del campione prelevato).
L’invito che vogliamo lanciare, anche alla luce di dati oggettivi – chiedendo che tutti i sindaci del Tirreno cosentino lo facciano proprio – è quello di segnalare e parlare di scarichi di fogna o altro solo dopo analisi che attestino il reale stato delle nostre acque, perché rischiamo soltanto di creare problemi anche a chi, con grandi sacrifici, sta investendo tanto nella nostra comunità.
Questa assurda ricerca di scoop sensazionalistici e di sentenze gettate in pasto ai social network o peggio ancora ai giornali, è divenuta, però, una prassi quasi offensiva, irrispettosa ed ingiusta nei confronti di chi sta dimostrando nei fatti di tenere al territorio che amministra.
Ed è proprio per questo motivo, che abbiamo dato mandato ai nostri legali di querelare l’Avv. (ndr: omissis) ed il Dott. (ndr: omissis), che si sono resi protagonisti di post e articoli infamanti e non veritieri, per quanto prima affermato, che ledono il buon nome di Fuscaldo e di tutti i fuscaldesi.
Bisogna porre fine agli attacchi mediatici di personaggi in cerca d’autore che prendendo spunto, spesso, da legittime preoccupazioni di altri cittadini, invadono gli schermi con invettive infamanti e gratuite.
In basso i dati ufficiali arpacal e le vostre innumerevoli testimonianze che ci hanno inorgoglito e che ci spingono a non mollare, perché c’è ancora tantissimo da fare!
Infatti, con questo non vogliamo dire che il nostro mare è perfetto ed immune da critiche tutti i giorni.
Se pensassimo questo non investiremmo tanto nella ricerca degli scarichi abusivi, che continua senza sosta, e nella depurazione.
Il messaggio che vogliamo lanciare è un altro: le accuse sui social non contribuiscono a migliorare la situazione ma solo a creare caos, nella maggior parte dei casi! Segnalate ‘con buon senso, agli organi competenti, nei tempi giusti, e soprattutto con rispetto verso chi sta lavorando assiduamente. Le analisi che verranno effettuate fugheranno ogni dubbio».