SAN LUCIDO (Cs) – Residenti presi in “ostaggio”, mare sporco, spiaggia inesistente, lungomare non illuminato, via vai di camion, disservizi, rumore e disagi. Insomma, un incubo.
E’ questo il succo della denuncia a mezzo stampa del movimento “San Lucido Idee per il Futuro”.
Ecco l’impietosa analisi del gruppo guidato dall’avvocato Carlo Di Buono:
«Sulla “grande estate sanlucidana” andranno fatte molte riflessioni. La prima è questa, che pubblichiamo solo a stagione conclusa per rispetto delle attività commerciali che lavorano principalmente in estate.
La “grande estate sanlucidana”, quella che doveva iniziare ad aprile e finire a natale, si è ridotta a due settimane in agosto.
La “grande estate sanlucidana” ha preso in ostaggio i residenti di San Lucido. Non bastava il caldo soffocante, peggiorato dal traffico caotico e dai continui ingorghi.
I sanlucidani non hanno goduto del mare pulito (è stato costantemente sporco), di una spiaggia dignitosa, di un lungomare decente e illuminato (ogni 3 mesi si verifica un nuovo cedimento).
Ai sanlucidani è stato negato il diritto al riposo e alla tranquillità. Un incubo.
La “grande estate sanlucidana” ha mostrato un assessorato al turismo (quello che sarebbe fondamentale per un vero sviluppo di San Lucido) derubricato in assessorato alle feste, abbandonato in termini di idee e risorse economiche, relegato alla amara funzione di appendere lampadine per le vie del paese.
A San Lucido non esiste una riflessione istituzionale sulla qualità delle presenze (ragionare di turismo è essenzialmente questo) e sulla ricaduta positiva (o negativa) di tali presenze sulla vita della comunità. Esiste solo un rumore di fondo.
La “grande estate sanlucidana” si è ridotta a micro ondate di presenze “mordi e fuggi”. Una impostazione senza ricadute economiche positive sul paese (se non per pochissimi), un modello basato su “eventi” e “movida” obsoleto, fallimentare e abbandonato in tutto il mondo, che avrà come diretta conseguenza la fuga dei residenti dal centro urbano, divenuto chiassoso, caotico ed a tratti invivibile, e l’aumento dei rischi legati al consumo di alcol e droga da parte dei ragazzi.
La “grande estate sanlucidana” si è mostrata sorda e cieca di fronte ai veri problemi del paese.
Gli amministratori (gli stessi che ormai amministrano da oltre 2 anni questo paese) si sarebbero dovuti presentare all’estate 2023 quantomeno con il Bando dei Borghi completato (ristrutturazione Castello, installazione sistema elettrico di risalita da mare al paese, Ostello della Gioventù, Infopoint, Wi-fi gratuito, arredo urbano, evo-bike), con il completamento dei lavori di adeguamento del porto, con l’installazione del playground pubblico sul lungomare, con la costruzione di parcheggi pubblici tramite il “project financing”, con il completamento della rotatoria sulla S.S. 18, ecc. ecc. ecc. Tutti progetti tristemente fallimentari.
Nessuna di tali opere è stata consegnata ai sanlucidani. Roba da far arrossire anche una statua di marmo.
La “grande estate sanlucidana” ha mostrato un sindaco con le sue ordinanze prive di efficacia (troppo spesso i mezzi pesanti transitavano nel centro urbano al di fuori dell’orario consentito, troppo spesso la musica era sparata ad altissimo volume oltre i limiti orari notturni).
Nonostante i social media siano stati letteralmente invasi da commenti di denuncia e continue lamentele da parte di residenti e villeggianti, non è stato mosso neanche un dito a loro tutela.
La “grande estate sanlucidana” ha dimostrato che San Lucido non è un paese per bambini, non è un paese per anziani, non è un paese per disabili. Per migliorare la loro qualità della vita non si è fatto nulla. San Lucido è un paese al buio, che rischia di esserlo anche in termini di civiltà.
La “grande estate sanlucidana” ha mostrato quanto sia difficile avere un pensiero libero e critico. A San Lucido vi è un aumento preoccupante di propaganda e pensiero unico che rendono problematica la civile convivenza, perché tentano di relegare in un angolo tutti gli spazi di democrazia.
La propaganda alimenta una polarizzazione falsamente “ideologica”, dividendo la cittadinanza in fazioni antagoniste la cui stessa esistenza è di per sé idiota e ridicola, date le condizioni disastrate in cui versa il paese.
I giovani amministratori, verso i quali dal Movimento è stata tesa la mano per aiutarli a risolvere i problemi del paese, ottenendo in cambio un poco cortese silenzio, non paiono estranei a tale conformismo del pensiero unico.
La “grande estate sanlucidana” ha consegnato la consapevolezza diffusa che in tal modo non verrà risolto neanche un solo problema di San Lucido, e la speranza che saranno in molti gli amministratori che, per senso di responsabilità e rispetto nei confronti dei sanlucidani, presto ne trarranno le dovute conseguenze».