CATANZARO – «Eravamo convinti che con l’uscita di scena di Luca Morisi, l’inventore della “Bestia” di Salvini, i seguaci del Carroccio avessero messo da parte l’organizzazione delle indegne macchine del fango come mezzo per abbattere i propri avversario politici. Sbagliavamo».
«A Catanzaro, i seguaci del “capitano del nord”, orfani inconsolabili del ventennio abramiano, sono rimasti attaccati a quella strategia comunicativa, miseramente fallita e che ha determinato il crollo elettorale di Salvini».
E’ il duro attacco dei consiglieri comunali di maggioranza ai salviniani catanzaresi sul caso dell’assessore Raffaele Scalise, finito nel mirino dell’opposizione.
«La montatura della presunta incompatibilità dell’assessore Scalise, smontata pezzo per pezzo dalla relazione dell’anticorruzione comunale – attaccano – è un mix esemplare di falsità, di livore, di ansia di vendetta».
«La Lega ha ragione: Scalise va punito. Va punito perché ha completato lo stadio a tempo di record, perché ha avviato la soluzione definitiva per il depuratore e per la carenza idrica a Lido, perché ha recuperato finanziamenti che stavano per andare in fumo.
La politica come ritorsione, come tentativo di abbattimento psicologico dell’avversario, al punto da superare anche i limiti della calunnia, è stata ancora una volta sconfitta. Diamo atto alle altre componenti della minoranza di non avere seguito su questa strada scellerata il gruppo della Lega che sembra avere smarrito ogni senso istituzionale.
Non ci aspettiamo che i consiglieri del Carroccio chiedano scusa all’ingegnere Scalise, avendoci abituati al loro agire politicamente scorretto. Ma almeno si sforzino di curare ogni tanto gli interessi della città rispetto alle loro esigenze di visibilità ad ogni costo», concludono.