ACQUAPPESA (Cs) – È ancora in corso il vasto incendio divampato nel pomeriggio di ieri nel territorio comunale di Acquappesa.
Il rogo, di sicura matrice dolosa perché sono stati rinvenuti diversi innesti in differenti punti, è partito dalla località Torricelle e a causa del vento di scirocco che soffiava ieri sera si è rapidamente propagato a nord lungo la strada provinciale, poi ha interessato la scarpata dei gironi arrivando nella zona alta di Acquappesa paese, a ridosso delle abitazioni.
Il fuoco e il denso fumo rossastro hanno illuminato la notte fino alle prime luci dell’alba.
Dalle 7 di stamattina è ancora in azione l’elicottero di Calabria Verde che sta cercando di spegnere le fiamme gettando acqua prelevata dal mare.
Tante le chiamate fatte dai cittadini al 115 dei vigili del fuoco sin dalle prime avvisaglie del rogo. Anche il sindaco Francesco Tripicchio si è attivato per chiedere aiuto ai pompieri e agli operatori boschivi di Calabria Verde, ma senza risultati.
Tutte le squadre del comprensorio erano impegnate in altri incendi, divampati quasi contestualmente a quello di Acquappesa, il più vasto e importante nel medio Tirreno cosentino, nelle campagne tra Sangineto e Bonifati.
«Sono stato fino alle cinque di stamattina insieme agli operai di Calabria Verde che hanno lavorato per contenere l’incendio – ha detto il sindaco Francesco Tripicchio – Sono stati momenti di paura perché il fuoco è arrivato a ridosso delle case. Le fiamme, alimentate dal vento, si sono subito levate alte e in più punti. Sono stati trovati diversi innesti, chiara la matrice dolosa».
«I pompieri, che anche io ho chiamato, non sono potuti intervenire perché tutte le squadre della provincia erano impegnate altrove. Solo intorno all’una è arrivata una squadra di Calabria Verde che con molta fatica è riuscita a evitare che le fiamme prendessero anche le abitazioni. Solo questa mattina dalle 7:00 sono è potuta intervenire dall’alto con l’elicottero».
«Ringrazio gli operai di Calabria Verde – ha concluso il sindaco – che hanno fatto davvero un lavoraccio per salvare le abitazioni dalle fiamme».
fiorellasquillaro@calabriainchieste.it