COSENZA – Chiesto il rinvio a giudizio di sei tra dirigenti Anas e imprenditori per la morte del 19enne Mattia Albace di Conflenti, causata da un incidente stradale verificatosi il 19 dicembre 2019 nel comune di Dipignano, nel tratto dell’A2 compreso tra gli svincoli autostradali di Cosenza Sud e Altilia.
Tra le ipotesi di reato contestate, a vario titolo, vi sono l’omicidio stradale e la frode nelle pubbliche forniture.
Il pubblico ministero Domenico Frascino ha chiesto il rinvio a giudizio di:
Luigi Mupo, 49 anni, Avellino, difeso di fiducia dall’avvocato Amedeo Strano del Foro di Cosenza;
Venturino Veltri, 57 anni, Belmonte Calabro, difeso di fiducia dall’avvocato Domenico De Rosa e dall’avvocato Franco Locco del Foro di Cosenza;
Massimo Mastroianni, Aosta, 54 anni, difeso di fiducia dall’avvocato Franco Locco del Foro di Cosenza;
Guido Guigli, Modena, 79 anni, difeso di fiducia dagli avvocati Giovanni Spataro e Guido Siciliano del Foro di Cosenza;
Francesco Guigli, 49 anni, Modena, difeso di fiducia dagli avvocati Giovanni Spataro e Guido Siciliano del Foro di Cosenza;
Gianluca Fiore, 51 anni, Cosenza, difeso di fiducia dagli avvocati Giovanni Spataro e Guido Siciliano del Foro di Cosenza.
Guido e Francesco Guigli, Fiore e Mastroianni devono rispondere, in concorso tra loro, di frode nelle pubbliche forniture (artt. 110, 356 c.p.) perché, in concorso tra loro, i due Guigli nella loro qualità di direttori tecnici della società Stradedil S.r.l., impresa mandataria-capogruppo e Fiore nella sua qualità di procuratore dell’Ati Stradedil S.r.l. – Crovetti Dante Sil, dopo che la predetta società aveva stipulato con Anas Spa contratto di appalto in data 29.9.2016 avente ad oggetto lavori di manutenzione straordinaria sulla rete stradale di Anas S.p.A. – Corpo stradale sull’A3 SA – RC – tratto Cosenza Sud – Altilia dal km 267+240 al km 259+700 Carreggiata Nord, eseguendo i lavori su parte della tratta autostradale in maniera difforme da quanto previsto nel Capitolato Speciale d’Appalto con specifico riferimento alle caratteristiche prestazionali superficiali delle pavimentazioni stradali rappresentate dai valori dell’aderenza in condizioni di asfalto bagnato, commettevano frode nel contratto di fornitura.
In particolare veniva accertato che il valore medio del CAT (coefficiente di aderenza trasversale, direttamente correlato alla tenuta di strada dei veicoli e quindi alla sicurezza di guida) risultava difforme da quello previsto nel CSA a 58, in quanto valore corrispondente ad una pavimentazione stradale di nuova costruzione, se realizzata a regola d’arte);
il valore di resistenza allo slittamento risultava difforme dalle norme di buona tecnica;
Il valore di Polished Stone Value, esprimente la capacità degli inerti di resistere alla levigazione, così garantendo buone condizioni di aderenza dei veicoli, relativo alla miscela di conglomerato bituminoso, risultava difforme dal valore minimo.
Tutti gli imputati devono altresì rispondere del reato di omicidio stradale perché, in cooperazione colposa tra loro, a vario titolo, cagionavano la morte del 19enne che perdeva il controllo dell’autovettura andandosi a schiantare contro la parte posteriore dell’autocarro Fiat Ducato parcheggiato in prossimità del margine sinistro della carreggiata all’interno dell’area del cantiere stradale relativo ai lavori di manutenzione generica non programmabile occorrente per il ripristino dei danni derivanti da incidenti.
Il solo Venturino Veltri, infine, ometteva di adeguare il piano di sicurezza e di coordinamento in relazione all’evoluzione dei lavori ed alle eventuali modifiche intervenute e, in qualità di coordinatore per l’esecuzione dei lavori, non procedeva alla corretta applicazione delle procedure di lavoro atte a garantire la sicurezza in cantiere, con specifico riferimento ai rischi che le lavorazioni di cantiere possono comportare per l’area circostante.