COSENZA – La Procura della Repubblica di Cosenza ha affidato un incarico tecnico investigativo sugli apparati elettronici sequestrati nell’ambito dell’incidente stradale che ha causato il decesso di Antonio Ruperti, il 15enne (nato il 13.10.2007) morto a Cosenza nei giorni scorsi, mentre viaggiava in sella a una moto, a seguito dello scontro con un’auto della polizia.
La scelta degli inquirenti è ricaduta su un tecnico di Napoli, Carmine Testa, mentre i familiari della vittima, in qualità di persone offese, hanno nominato proprio consulente Giorgio Zicarelli, già appartenente all’Arma dei Carabinieri.
Il consulente di parte dell’indagato, per i veicoli, è Michele Catanzariti.
A completare il gruppo di consulenti tecnici, Giovanni Le Coche, nominato per quanto concerne l’indagato, e il consulente tecnico per i veicoli, Alessandro Lima di Avellino.
I genitori del ragazzino, infatti, hanno presentato una denuncia contro gli agenti che hanno operato il giorno della tragedia.
Secondo la loro versione, gli agenti, che erano in borghese e a bordo di un’auto senza distintivi della polizia, avrebbero tamponato il giovane, che guidava una moto, causandone poi il decesso in ospedale a causa delle ferite riportate.
Il 15enne, che indossava il casco, a seguito dell’impatto era stato sbalzato contro il muro di una palazzina, all’incrocio tra via Falvo e via Martorelli, a Cosenza, riportando gravi lesioni interne e un trauma polmonare.
La moto guidata da Antonio Ruperti, intestata a un pregiudicato con il quale il giovane non aveva alcun vincolo di parentela, secondo accertamenti tecnici, “non procedeva a velocità elevata”, come riferito da tanti in questi giorni.