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Croce Rossa di Crotone: elezioni con sorpresa, dopo tre commissariamenti in otto anni

In corsa alla presidenza è rimasta solo la lista che candida l’ex organo di vertice Sergio Monteleone

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CROTONE – Il 24 settembre prossimo si terranno le elezioni per la scelta del nuovo presidente provinciale della Croce rossa di Crotone, dopo due anni di commissariamento e per la terza volta nell’arco di otto anni (l’ultimo in ordine di tempo è stato determinato dalla presunta “parentopoli” e varie irregolarità: stamattina Calabria Inchieste ha pubblicato per errore un articolo datato, vertente su tali ultimi fatti).

Recentemente, però, sono stati registrati importanti sviluppi. V’è da dire, intanto, che in corsa alla presidenza è rimasta solo la lista che candida l’ex organo di vertice Sergio Monteleone.

Ciò in quanto nei giorni scorsi tre dei quattro componenti dell’ufficio elettorale hanno deciso di dimettersi perché in contrasto con le recenti scelte del presidente dello stesso ufficio, Fabio Demasi.

Alla base della contrapposizione, purtroppo insanabile, i fatti legati alla bocciatura di un ricorso (successivamente accolto in secondo grado) avanzato da parte di un volontario che ha chiesto di escludere dalle liste dell’elettorato attivo e passivo dieci colleghi per una presunta violazione dello statuto interno all’associazione.

In seguito alla presa di posizione adottata dall’ufficio di dichiarare inammissibile il reclamo, è arrivata la scelta del presidente dell’ufficio elettorale di notificare alle parti oltre al dispositivo, anche il verbale redatto dall’ufficio elettorale su come si fosse giunti alla pronuncia di rigetto. Scelta, quest’ultima, assolutamente non condivisa dai tre dimissionari.

«Non condividendo il modus operandi di Demasi – si legge nella lettera di dimissioni firmata da Irene Trocino, Giuseppe Salatino e Roberta Ambrosio – è venuto meno il rapporto fiduciario tra i membri e la chiara impossibilità di collaborare democraticamente, si rassegnano le proprie dimissioni essi denunciano tali azioni che ledono il codice etico».

Tuttavia, il ricorso per chiedere l’esclusione dei dieci volontari dalle liste dei votanti e da quelle di chi ha diritto ad essere eletti negli organismi, dopo la decisione dell’ufficio elettorale della Croce rossa di Crotone, è stato però accolto lo scorso 11 settembre dall’ufficio elettorale regionale che ha depennato i loro nomi.

In vista delle elezioni del 24 settembre prossimo, pertanto, può ritenersi spianata la strada per un ritorno alla presidenza dell’associazione di volontariato di Sergio Monteleone che, come si ricorderà, la sua gestione venne commissariata nel 2021 dalla Croce rossa italiana con l’invio dell’attuale reggente, Pia Cinaglia, per una serie di violazioni che gli venivano contestate.

In particolare, si parlava di una «preoccupante situazione sia associativa sia amministrativa-gestionale, tale da ritenere opportuno un intervento sulla governance territoriale».

Il riferimento, in quel tempo, era ad assunzioni familistiche, stipula di un sub-comodato con l’Asp per 5 mila euro mensili, una scarsa assenza di attività di volontariato e associativa, l’aggressione subita dal consigliere Giuseppe Salatino, eccetera.

Il consiglio direttivo nazionale aveva dunque nominato Pia Cigliana, consigliera nazionale. E all’esito di una ispezione, il presidente non aveva chiarito le contestazioni ricevute, «fornendo scarse e inidonee giustificazioni a riguardo».

Gli altri due commissariamenti precedenti risalgono al 2013 e al 2019.

Nel 2021, secondo quanto era stato denunciato, oltre alle nuove assunzioni, riguardanti parenti stretti dei vertici crotonesi, madre, padre, fratello, cognata, era emerso, per esempio, che l’attività di volontariato e associativa è stata svolta «per la quasi totalità sempre dalle poche decine di volontari di cui buona parte risulta, sistematicamente, assunta a rotazione come dipendente con contratto a tempo determinato».

Gli ispettori avevano riscontrato l’assenza di una ripresa dell’attività di volontariato e associativa rispetto al 2019.