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Dimensionamento scolastico, alla Provincia di Cosenza le conferenze d’ambito con i Sindaci

La presidente della Provincia di Cosenza, Rosaria Succurro: «Nessuna scuola chiuderà, questo è l’impegno primario, perché le sedi non verranno meno»

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La sindaca Succurro

COSENZA – Si sono tenute ieri al Palazzo della Provincia, le conferenze d’ambito per il dimensionamento scolastico, concernenti la definizione della rete scolastica per il triennio 2024-2025/2026-2027, di cui alle linee guida approvate dalla Regione Calabria.

Sulla base della composizione per Sistemi Locali dell’Educazione e dell’Istruzione della Pro­vincia di Cosenza (SLEI), gli incontri hanno riguardato in successione i seguenti Distretti: Praia a Mare, Paola e Amantea, con i Sindaci di 35 Comuni d’ambito; Castrovillari e Trebisacce, comprendente 30 Comuni; San Marco Argentano, con 16 Comuni; Cosenza e San Giovanni in Fiore, formato da 30 Comuni; Acri, Corigliano-Rossano, Cariati – 21 Comuni; Rogliano, che conta 19 Comuni.

Una serie di incontri molto partecipati con tutti i Sindaci presenti, ai quali il Presidente Succurro ha voluto partecipare la volontà di «essere vicina ai territori, assicurare la volontà della Provincia ad ascoltare esigenze ed aspettative, vagliare insieme le scelte più adeguate».

Nel corso del confronto è stato peraltro sottolineato che la Provincia di Cosenza sta investendo molto sull’edilizia scolastica, con 200 milioni di euro già appaltati, per cui dispiace essere poi costretti a tagliare le autonomie.

Tuttavia, è bene sottolinearlo, «stiamo parlando di dimensionamento cioè di scuole dotate di autonomia con Preside e DSGA e non di plessi. Nessuna scuola chiuderà, questo è l’impegno primario, perché le sedi non verranno meno».

Al centro del dibattito il confronto sulle novità introdotte dalla Legge di Bilancio per l’anno 2023, la quale prevede che a partire dall’anno scolastico 2024/2025 sia definito per le Regioni un contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori amministrativi.

Nei limiti di tale contingente, le Regioni provvedono autonomamente al dimensionamento della rete scolastica, sulla base delle scelte indicate dalle Province in accordo con gli altri attori istituzionali del territorio.

Tradotto, i numeri per la nostra provincia sono impietosi ma il maggior prezzo verrà pagato dai grossi centri che dovranno subire i tagli maggiori.

In questo contesto poco favorevole, «terremo però conto fondamentalmente di due aspetti: il primo è che non verranno meno gli Istituti omnicomprensivi; il secondo riguarda la costituzione di Poli, siano essi tecnici, o scientifico-umanistici».

Ribadita infine la volontà di governare le decisioni sul dimensionamento che si rendono obbligatorie, avendo come interlocutori privilegiati i Sindaci, non dimenticando che «Province e Comuni sono chiamati ad attuare scelte legislative più generali da adattare alla realtà locale in coordinamento con la Regione, ragion per cui la volontà di lavorare su cosa è meglio per il nostro territorio non verrà certamente meno».