PAOLA (Cs) – Il Comitato popolare Santomarco ribatte alle accuse del consigliere comunale di maggioranza Marco Minervino, scaturite da un botta e risposta a mezzo stampa sul presunto inizio dei lavori presso la galleria ferroviaria Santomarco (https://www.calabriainchieste.it/2023/09/21/il-comitato-sono-iniziati-i-lavori-propedeutici-della-nuova-galleria-santomarco/), smentito dall’esponente della maggioranza Politano (https://www.calabriainchieste.it/2023/09/21/lavori-galleria-santomaco-minervino-smentisce-il-comitato-e-falso/).
Un botta e risposta che stamattina ha fatto registrare anche l’intervento dei consiglieri comunali di minoranza Roberto Perrotta e Marianna Saragò a difesa del comitato Santomarco (https://www.calabriainchieste.it/2023/09/22/i-consiglieri-perrotta-e-sarago-difendono-il-comitato-santomarco-la-replica-di-minervino-lascia-basiti/).
Adesso, il giorno dopo la polemica, è di nuovo il comitato presieduto da Vittorio Crocicchio a prendere posizione con uno scritto di replica a Minervino.
Eccolo: «Le vicende della storia quasi mai si ripetono, ogni momento che passa non torna più, ma vi sono posti e luoghi dove tutto si ripete, dove tutto rimane fermo, immobile, dove il tempo non scorre e l’oblio ti avvolge e rischi di esserne contagiato.
Questa è la realtà di questa piccola città, ricca di storia e di cultura, che ha dato i natali al Santo tra i più conosciuti al mondo ma che si ritrova, oggi, di fronte agli ultimi intermittenti e deboli bagliori della sua migliore civiltà.
Una piccola città che solo pochi anni addietro era il centro nevralgico dell’intero tirreno cosentino: il luogo di tutti i servizi, il luogo di ritrovo della più bella gioventù del circondario, il luogo dove c’era fermento e passione politica con veri uomini di cultura e prestigio.
Dove c’era vero confronto politico, e le diversità erano vissute come un bene per una collettività che voleva crescere nell’interesse della sua comunità.
Cosa è diventata ora Paola? E’ bastato che un comitato popolare nato per la difesa degli interessi della città contro la prepotenza di un ente come RFI per un ingiusto progetto che devasta un’intera area a sud della città, che si scatenasse una canea di sproloqui di una amministrazione e di suoi rappresentanti per affermare che noi del Comitato Santomarco vogliamo strumentalizzare politicamente la vicenda, diffondendo notizie false.
È forse falso affermare che i lavori della galleria per RFI comunque partiranno?
Che l’area del ex Deposito Locomotive sarà asservita a stoccaggio di materiale per la galleria? E che solo momentaneamente serve per altro?
È forse falso sostenere che la inerzia di questa amministrazione comunale permetterà a RFI di stravolgere a suo piacimento un’intera area mentre il comitato Santomarco aveva proposto la semplice modifica del tracciato e non avete avuto neanche la capacità di sottoporlo a RFI.
Poi, il consigliere Minervino – non sappiamo neanche a quale area politica appartenga – afferma, “questo non vuol dire che i lavori alla galleria non partiranno”, e poi alla fine conclude “sulla vicenda non abbassiamo la guardia e non permetteremo simili scempi”.
Non abbiamo capito, noi, come tanti, cosa voglia dire Minervino.
Caro consigliere dalla identità politica confusa, ci dispiace dirtelo, sei l’incoerenza vivente.
Con la nostra dignità e storia personale consentici di dirti che di “sedicente” noi non abbiamo niente. Però, sedicente, possiamo affermarlo del tuo ruolo politico in quanto, senza dar conto ai tuoi elettori, sei passato con una disarmante faciloneria da consigliere comunale eletto nel PD a sinistra a consigliere comunale di FDI a destra.
Ci piacerebbe tanto conoscerne le nobili motivazioni che ti hanno portato a questa decisione. Dovresti già saperlo che la verità prima o poi viene a galla, anche nella sua brutta e dura realtà.
E se questa massima come sempre si avvera, crediamo che tu, consigliere Minervino, di conseguenza, dovrai trarne le opportune determinazioni.
Il tanto declamato amore verso questa città che a ogni occasione, opportuna o inopportuna, si ripetete con tanto di stucchevoli selfie, al momento non lo vede nessuno.
A differenza vostra, però, il “sedicente” comitato, per non sparare sulla croce rossa, ascoltando le proprie sensibilità del nostro animo, questa estate ha evitato di parlare del mare sporco, della sporcizia evidente, dei topi che passeggiavano, delle manutenzioni non eseguite, della illuminazione malfunzionante, dell’acqua mancante, delle iniziative scadenti, delle discariche numerose, della approssimazione organizzativa, della disperazione dei commercianti e della desertificazione di residenti e villeggianti.
Un consigliere comunale deve mantenere sempre la sua autonomia nel parlare e a volta fa bella figura con il silenzio, altre volte dice quello che pensa, e non quello che pensano altri.
Se poi tu, rappresentante della maggioranza come ti qualifichi, vuoi confrontarti con il “sedicente” comitato Santomarco sulla storia di questa città, sui valori della politica, dell’amministrare e su questi argomenti, scegli tu: quando, dove e come, perché noi saremo ben lieti di spiegarti in modo semplice come funziona la politica vera, l’amministrazione limpida, l’azienda Rfi, il progetto alta velocità e soprattutto gli appalti», conclude il comitato popolare Santomarco.