Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, in un’intervista ad Avvenire ribadisce che ”non si opporrà” all’eventuale richiesta di aprire un Centro per il rimpatrio nella sua Regione, eppure è consapevole che è necessaria anche una “fase 2” nella gestione dei flussi migratori.
«C’è una strana ipocrisia nel dibattito politico odierno sulle migrazioni. Chiediamo giustamente all’Europa di essere più solidale e responsabile, poi però ci tiriamo indietro quando ci vengono chiesti impegni, sia pur di tipo emergenziale», ha riferito Occhiuto.
«Serve un modello strutturato all’insegna dell’integrazione per un Paese di 60 milioni di abitanti come l’Italia, 150-180mila arrivi in un anno non possono rappresentare sempre un problema. Ho incontrato la Comunità di Sant’Egidio dopo la strage di Cutro, per poter toccare con mano cosa si può fare concretamente nel coinvolgimento di famiglie e cittadini sul versante dell’accoglienza. Ho proposto ad esempio di riconsiderare le norme sull’affido per garantire percorsi di tutela e accompagnamento ai minori stranieri non accompagnati sotto i 14 anni».
Infine «con Ance, l’Associazione dei costruttori, abbiamo deciso di formare e dare un lavoro agli immigrati del nostro territorio, visto che nell’edilizia mancano diversi occupati».