Una seduta del consiglio comunale di Catanzaro

CATANZARO – «La Lega catanzarese si è segnalata ancora una volta sulle cronache dei giornali per la capacità di montare dei “casi” politici che, lungi da una dialettica sana costruttiva, sembrano dividere persino gli stessi componenti del gruppo consiliare».

«A firmare lo “scoop” sull’intervento dell’assessore al welfare Giusy Pino in una riunione di commissione a cui era stata invitata a relazionare, sono stati solo gli irriducibili consiglieri Riccio e Costa che, cosa più grave, non erano nemmeno presenti ai lavori dell’organo consiliare».

«Questo significa che hanno sottoscritto una nota stampa per sentito dire, abili più che altro ad estrapolare ed interpretare a modo loro una minima parte del discorso molto più ampio che l’assessore Pino ha espresso».

Attacca così l’ennesima strigliata rimediata dai leghisti catanzaresi su fatti e circostanze politici e amministrativi.

A smentire seccamente i consiglieri Riccio e Costa sono i colleghi di maggioranza Francesco Scarpino, Francesco Assisi, Antonio Barberio, Rosario Lostumbo, Antonello Talerico e Raffaele Serò.

«Così facendo – aggiungono i sei consiglieri catanzaresi – si mette in scena solo un teatrino che non fa bene a nessuno, agli amministratori che ci mettono la faccia e a tutta la città rispetto ai lavori di un settore chiave come quello delle politiche sociali».

«Giusy Pino si è insediata in piena estate e, dopo un mese e mezzo, non si è sottratta al confronto politico, manifestando spirito costruttivo, grande trasparenza e volontà di collaborare e dare continuità al progetto del sindaco Fiorita».

«Ha anche confermato la disponibilità a programmare degli incontri periodici con la commissione mettendosi in posizione di ascolto, ma questo, evidentemente, alla Lega interessa poco, impegnata a fare da “azzeccagarbugli” piuttosto che a dimostrarsi propositiva».

«Ci saremmo aspettati, invece, dei suggerimenti utili e concreti, per alzare il livello del dibattito e tentare di affrontare le complessità di un settore – dagli interventi per fasce deboli ai centri sociali e al Terzo settore – che può andare avanti, per lo più, con le risorse regionali e nazionali e con la capacità di fare programmazione, allora con Abramo e oggi con Fiorita, senza etichette di appartenenza».

«Tanto è vero che la gran parte dei consiglieri presenti alla commissione – e già espressione della precedente amministrazione – ha apprezzato l’onestà intellettuale dell’assessore Pino, confermando le difficoltà nelle attività di ricognizione e monitoraggio del settore».

«Non sappiamo se agli assenti Riccio e Costa i colleghi non firmatari del Gruppo Lega hanno riferito anche questi passaggi, ci pare che siano rimasti isolati in questa uscita stampa. Lasciamo a loro il diletto della strumentalizzazione e del gioco al massacro, ma questa è tutta un’altra storia».