CASSANO ALLO IONIO (Cs) – E’ ancora la vicenda della discarica a tenere banco negli ambienti politici cittadini. Ed è ancora l’associazione ArticoloVentuno a bacchettare il sindaco Gianni Papasso su come ha gestito, negli anni, l’intricata vicenda.
«Il Sindaco, tornato dal tour estivo come gli artisti, si accorge che esiste il problema della discarica e, come da copione, cerca uno specchio per potersi arrampicare, scaricando su altri ogni responsabilità (nel frattempo noi restiamo sempre in attesa di una spiegazione dettagliata sul finanziamento rinunciato della somma di 40 milioni), da cavaliere senza macchia a difesa degli oppressi ma indossando i panni di un imperatore romano con poteri di censura», evidenzia in una nota ArticoloVentuno.
«Ci saremmo aspettati di vedere il Primo Cittadino alla testa del suo popolo a sbarrare la strada ai tanti camion diretti verso la discarica – denuncia ancora l’attivissima associaione di Cassano allo Ionio – un po’ come faceva prima quando non era ancora nessuno e doveva accaparrarsi più voti possibili per coronare finalmente il sogno della vita, a quello stesso popolo che conta morti e sofferenze, accanto ad un Comitato che negli anni ha denunciato questa situazione ed invece oggi si sceglie di scagliarsi contro.
Mentre nei tragici giorni in cui Contrada La Silva era diventata il teatro dell’orrore,- ricorda ancora ArticoloVentuno – il Primo Cittadino si dilettava con le solite comunicazioni di ringraziamento per la solerzia degli interventi dovuti, mentre adesso semina, come il suo solito, messaggi subliminali sulla natura e le cause dell’incendio spargendo quella sicurezza del “chi sa tutto” perché, puntualmente e pedissequamente, i suoi bravi gli riportano tutto.
Forse se sa qualcosa, lo invitiamo a supportare davvero chi di dovere così da smetterla con il vittimismo continuo perché quando c’è da andare in Prefettura a fare forzature esponendosi al ridicolo, ha dimostrato che è capace di farlo.
E basta con questa continua lesa maestà: viviamo in un paese libero e grazie ai tanti che hanno combattuto, esprimeremo sempre il nostro pensiero.
Alcuni prima se ne facciano una ragione e prima vivranno più sereni.
Che ci siano altre responsabilità è risaputo ma ora è arrivato il momento di stabilire che le sofferenze non hanno colori.
Abbassiamo i toni stile tifoseria, perché purtroppo non siamo allo stadio.
Ognuno metta da parte egoismi, appartenenze e convenienze così da essere tutti compatti contro questo mostro che abbiamo in casa.
Altre storie o scaricabarile non interessano a nessuno.
Facciamo davvero gli interessi della gente comune.
Su altro continueremo a confrontarci».