La discarica oggetto di polemiche

«La discarica di contrada “La Silva”, va chiusa.

Il Comune di Cassano All’Ionio, non può pagare ulteriormente un prezzo sul piano ambientale».

È quanto afferma, Francesco Garofalo, portavoce del Comitato Spontaneo di Cittadini per tutela della salute pubblica, della città delle terme. Proseguono, dunque, le prese di posizione contro la discarica di località La Silva. https://www.calabriainchieste.it/2023/09/28/discarica-di-con…e-sulla-chiusura/

«Sulle spalle dei cittadini di questo territorio, – si legge ancora nella nota –  pesa come un macigno pesantissimo, derivante dell‘interramento delle ferriti di zinco. A questo – evidenzia Garofalo-, si deve aggiungere il recente rapporto “Sentieri”, dell’Istituto Superiore di Sanità, che ha certificato l’aumento e l’insorgere di numerosi casi di tumori di vario genere, di recente, oggetto di una interrogazione parlamentare, della deputata Elisa Scutellà».

In tale contesto, come Comitato, «esprimiamo tutta la nostra contrarietà acche’ la discarica, continua la sua funzione, atteso anche – rileva il portavoce del comitato -, tutta l’area in questione, risulta essere ad alta vocazione agricola e dove insistono aziende e produttori di nicchia. La tutela della salute prima di tutto e le battaglie come quella, sacrosanta, contro la discarica – ha rimarcato -, è un fatto di civiltà e di responsabilità nei confronti delle future generazioni, a cui evidentemente, bisogna consegnare un ambiente sano, non certamente maleodorante e compromesso».

Per tutte queste ragioni, «siamo a fianco dei residenti di contrada “La Silva”, che a giusta ragione si battono affinché si ponga fine alla discarica. Così come – ha concluso-, il “balletto” delle responsabilità su una problematica che investe la salute pubblica, non è accettabile e ulteriormente tollerabile. Il silenzio di chi della bandiera ambientalista ne ha fatto il proprio punto di forza, dimostra parafrasando il proverbio: “furia francese e ritirata spagnola”».

Infine: «Non si può pensare a mantenere in vita una discarica in mezzo a produzioni di colture variegate, che costituiscono il motore dell’economia locale. Utile e auspicabile, la convocazione di un tavolo con tutti i soggetti interessati».