Vittorio Crocicchio e Angelo Siciliano

PAOLA (Cs) – Il comitato popolare “Santomarco”, presieduto da Vittorio Crocicchio e rappresentato, tra gli altri, dall’architetto Angelo Siciliano, prende nuovamente posizione sulla vicenda dei lavori alla galleria ferroviaria, bacchettando quei “tuttologi” che chiacchierano senza avere competenza e, contemporanemente, pungolando sia l’amministrazione comunale e sia la minoranza consiliare.

«Nella città di Paola convivono tre diverse categorie di persone. Coloro (e non sono pochi) che pensano solo di poter fare sempre politica, anche se, in tanti, non ne hanno dimostrato competenza e capacità».

«Coloro (e sono la maggioranza) che hanno poca voglia di partecipazione e di coinvolgimento e tutto gli passa sulla testa, pronunciando la fatidica frase “tanto sono tutti gli stessi”, anche se vivono in una realtà dove riconoscono che i loro figli non hanno e non avranno futuro e scappano via per sempre, lontani dagli affetti familiari e della loro terra».

«Vogliamo solo ricordare all’opinione pubblica che non si può stare sempre in silenzio, che si dovrebbe tirare fuori un po’ di orgoglio, perché un paese non potrà mai crescere e prosperare se non sa dare, a chi vuole restare, una ragione per rimanere e a chi vuole rientrare una ragione per tornare a vivere nel luogo dove è nato».

«Poi ci sono coloro (e sono pochi) che negli anni si sono sempre battuti per dare un senso ad un impegno sociale per gli interessi della comunità. Oggi il Comitato Santomarco è contro l’istallazione dell’antenna 5G a ridosso di abitazioni; ieri eravamo operativi con il Comitato bivio S. Francesco, poi con il Comitato bollette acqua e ancora con il Comitato Bonavita per la salvaguardia dell’Ospedale».

«Tanti problemi e vertenze che abbiamo posto all’attenzione della politica e delle varie Amministrazioni, coinvolgendo l’opinione pubblica più coraggiosa in una partecipazione attiva e determinante».

«Ma, purtroppo, da qualche tempo, è nata un’altra di categoria: quella dei tuttologi, i quali solitamente chiacchierano tanto ma hanno pochissime competenze e procurano molti danni alla comunità».

«Oggi all’attenzione della città, tra i tanti problemi che stanno facendo arretrare Paola, ve n’è uno in particolare: la galleria Santomarco».

«Questo viene vissuto con sufficienza da parte di chi potrebbe influire nel determinare un’inversione di tendenza. Così si è fatto fino ad ora, dando retta ai “tuttologi” che non hanno nessuna competenza in merito, ma creano semplicemente confusione, con inutili chiacchiere, richieste e argomentazioni inverosimili a svantaggio della città».

«Esempio eclatante: quando parlano della presenza di interessi architettonici e monumentali a sud e a nord! Ci permettiamo di ricordare che Badia è distante dall’imbocco della galleria 1.800 metri, il Santuario 5.000 metri, mentre il recupero di una rete ferrata, ormai inesistente, che costerebbe, al solo pensiero di ripristinarla, oltre 1 miliardo di euro».

«Tutto questo parlare del nulla, sta rischiando di fare perdere definitivamente la centralità ferroviaria che Paola si è conquistata negli anni con il supporto fattivo di tanti paolani.

Noi abbiamo fatto una semplice proposta di modifica del tracciato, non siamo un partito politico, non vogliamo nessuna primogenitura, vogliamo soltanto che questa amministrazione rinsavisca e che maggioranza e minoranza consiliare si siedano attorno a un tavolo per verificare se c’è ancora una pur piccola possibilità di salvare una parte importante del nostro territorio, fermo restando lo sviluppo infrastrutturale.

Vorremmo che la maggioranza esca da un silenzio irriguardoso verso la città e spieghi, con documenti chiari e limpidi, lo stato dell’arte nei rapporti con RFI, gli accordi trovati, le prospettive future.

E siccome stiamo soffrendo per la nostra città, vedendola regredire, vorremmo anche capire perché questo immobilismo, perché questo silenzio che sa di poco rispetto verso Paola e la popolazione amministrata.

Vorremmo, con il dovuto rispetto dei ruoli, sapere tante cose: perché si pubblicano solo alcuni atti sull’albo pretorio dopo mesi e mesi dalla loro emanazione; perché si usa una centrale unica appaltante localistica e non quelle usate, viste e partecipate dall’Italia intera.

Perché vengono installati mega tabelloni che illustrano lavori da fare senza il minimo cenno di un atto approvativo o aggiudicatario?

Ci piacerebbe avere un conforto concreto con l’organo tecnico comunale sulle procedure che la legge e le norme indicano.

Vorremmo sapere se la tutela dell’ambiente, del paesaggio, dei monumenti e delle opere d’arte viene puntigliosamente attuata e controllata a Paola.

Perché non si coinvolge mai la città su importanti scelte e soprattutto perché non mettere mai la democrazia, il confronto e la trasparenza nella sconosciuta azione amministrativa di questa maggioranza.

Ed anche per la minoranza consiliare, abbiamo una domanda: vista la situazione stagnante, nebulosa, bloccata e indecifrabile della nostra città perché non chiedete “accesso gli atti” su alcune azioni, esercitando il vostro diritto democratico di controllo, informandone la città?, si chiede infine il comitato popolare Santomarco.