L'ospedale Ciaccio - Pugliese

CATANZARO – Resta in carcere per violenza sessuale e concussione e agli arresti domiciliari per minaccia aggravata l’infermiere Domenico Sinopoli, 44 anni, in servizio nel reparto di Oncologia al De-Lellis di Catanzaro,  finito nell’inchiesta del sostituto procuratore Graziella Viscomi  in seguito ad una segnalazione del Commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera Dulbecco.

Il gip Gilda Danila Romano ha confermato le misure cautelari disposte nell’ordinanza genetica, nonostante nel corso dell’interrogatorio di garanzia, l’indagato, assistito dall’avvocato Pietro Pitari abbia fornito la sua versione dei fatti, negando di aver abusato sessualmente due pazienti oncologici, mentre erano attaccati alla flebo per la somministrazione del trattamento chemioterapico, pazienti, a suo dire, di cui si era invece preso cura, come ha sempre fatto nel corso della sua attività lavorativa, senza alcun intento di avvicinarsi a loro in modo subdolo, per creare un contatto con i suoi genitali.

L’avvocato difensore ha già depositato il ricorso al Tribunale del Riesame contro la decisione del giudice per le indagini preliminari per ottenere una misura meno afflittiva nei confronti de suo assistito e la discussione davanti ai giudici del Tdl è prevista il 12 ottobre.

L’indagato risponde anche di peculato mediante profitto di un errore altrui, reato, quest’ultimo contestatogli perché in qualità di infermiere in servizio all’Unità operativa di oncologia, incaricato di pubblico servizio, “giovandosi dell’errore di un paziente sulle modalità di prenotazione delle visite, riceveva indebitamente in quanto non facultato alla riscossione del ticket, la somma di 120 euro per ottenere la prenotazione e successiva esecuzione di una visita ematologica, mai avvenuta».