ROMA – Il governatore della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha coordinato questa mattina, nella sua qualità di presidente, un incontro tra la Commissione Intermediterranea della CRPM e il vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

Durante la riunione – svoltasi alla Farnesina a valle di una due giorni di meeting tra i rappresentanti della CIM, organizzata dalla Regione Lazio – sono stati trattati alcuni dei temi più caldi e importanti dell’attuale scenario internazionale.

«Siamo molto preoccupati per ciò che sta accadendo in questi giorni in Medio Oriente e angosciati per tutte le vittime civili», ha detto il presidente Roberto Occhiuto.

«Un conflitto così cruento alle porte del Mediterraneo crea instabilità in tutta l’area e forti tensioni tra i Paesi che vi si affacciano. Questa non è la sede per approfondire questa vicenda, ma siamo tutti ovviamente attenti agli sviluppi che questa crisi avrà nelle prossime settimane.

Venendo ai temi di stretta competenza della Commissione Intermediterranea, oggi vogliamo nuovamente condividere con il ministro Antonio Tajani, che ringraziamo per la disponibilità ad incontrarci per la seconda volta nel giro di pochi mesi, la nostra proposta per l’istituzione e il riconoscimento di una macroregione del Mediterraneo.

Siamo Regioni, europee e nordafricane, che condividono problemi e difficoltà, ma anche prospettive e opportunità. Clima, siccità, smart agricolture, lotta all’inquinamento, blu economy, commercio, traffico marittimo, traffico aeroportuale, trasformazione digitale: sono tutti temi che ci accomunano.

La creazione di una macroregione, a partire dalle iniziative esistenti come EUSAIR, West Med e EUSALP, ci permetterebbe di avere maggior peso come autorità regionali e locali presso la Commissione Ue e il Parlamento europeo, le istituzioni nelle quali prendono forma e si definiscono le decisioni che poi, una volta in vigore, hanno grande impatto sulla vita di ciascuno di noi e dei nostri territori.

Tutti conoscete ad esempio i problemi inerenti la direttiva Ue sulle emissioni delle grandi navi, un provvedimento che rischia di essere deflagrante per i porti europei che si affacciano sul Mediterraneo, Gioia Tauro in testa.

Ecco, con una macroregione del Mediterraneo molto probabilmente, nei mesi scorsi, avremmo avuto modo di partecipare alla costruzione di questa norma, mettendo in evidenza le criticità per le Regioni del Sud», ha sottolineato il presidente Occhiuto.

Il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha salutato con calore i rappresentati delle Regioni della Commissione Intermediterranea, ospiti per questa due giorni di confronti presso la Farnesina, ha ascoltato con attenzione gli interventi ed ha tracciato un quadro delle possibili iniziative utili al riconoscimento di una macroregione del Mediterraneo e di una strategia mediterranea.

In linea con queste ipotesi il ministro Antonio Tajani invierà una lettera all’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, per promuovere la proposta di macroregione del Mediterraneo avanzata dalla Commissione Intermediterranea (CIM) della Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime (CRPM).

Porti: colloquio Occhiuto-Tajani su direttiva ETS, strada maestra è deroga a misura Ue

A margine dell’incontro odierno tra i rappresentanti della Commissione Intermediterranea della CRPM e il vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, tenutosi alla Farnesina, il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha avuto un lungo colloquio con Antonio Tajani in merito alla direttiva ETS dell’Ue sulle emissioni di Co2 delle grandi navi, che così come concepita rischierebbe di colpire i porti europei che si affacciano sul Mediterraneo, Gioia Tauro in testa, a favore di quelli del Nord Africa.

Il governatore Occhiuto ha rappresentato al ministro Tajani le sue preoccupazioni e ha chiesto al vice premier di sostenere la richiesta già promossa presso il Consiglio europeo dal ministro Pichetto Fratin affinché possa esserci una deroga alla misura, in attesa che la nuova Commissione e il nuovo Parlamento Ue rivedano questo controverso provvedimento.