CATANZARO – Nel pomeriggio del 19 ottobre 2023, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno proceduto all’arresto di due avvocati nella flagranza del reato di concussione.
Secondo l’ipotesi accusatoria, uno degli arrestati, curatore fallimentare di una nota fondazione catanzarese in liquidazione giudiziale, esercente, tra l’altro, l’attività di gestione di strutture sanitarie, socio-sanitarie e assistenziali, abusando della propria funzione e dei propri poteri, avrebbe preteso complessivamente la somma di 50.000 euro per orientare alcune delicate scelte gestorie della curatela fallimentare, avvalendosi dell’altro avvocato come intermediario con la persona offesa.
In carcere è finito il curatore fallimentare della Fondazione Betania Pierpaolo Greco, domiciliari invece per l’avvocato Pasquale Barbieri.
L’arresto è scattato dopo che l’intermediario ha ricevuto una prima tranche di circa 25.000 euro dalla vittima, procedendo poi a retrocedere 10.000 euro al curatore.
Le perquisizioni presso gli studi dei due legali hanno consentito l’individuazione e il sequestro del prezzo del reato.
Le indagini, condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Catanzaro – Gruppo Tutela Spesa Pubblica, e che richiederanno la verifica processuale in contraddittorio con la difesa, si sono rivelate sin dall’inizio particolarmente complesse, con conseguente necessità di ampie indagini tecniche, servizi di osservazione e pedinamento.
La vicenda si inserisce in una importante trattativa fra la curatela fallimentare e la vittima della presunta concussione, esponente di un gruppo imprenditoriale già legato alla fondazione da accordi commerciali di lunga prospettiva tramite una società, partecipata, quale socio di minoranza, dalla fondazione medesima, e interessato, dopo la dichiarazione di liquidazione giudiziale, a ridefinire i termini dell’intesa.
Il provvedimento pre-cautelare di arresto sarà oggetto di richiesta di convalida da parte del competente giudice per le indagini preliminari.
Continua l’azione della Guardia di Finanza a contrasto dei reati contro la Pubblica Amministrazione per il rilancio dell’economia, l’affermazione della sana concorrenza tra le imprese e la tutela degli imprenditori onesti, a vantaggio della qualità dei servizi offerti e delle opere realizzate.