I consiglieri di minoranza di “Cambiamo rotta”

AMANTEA (Cs) – Il gruppo “Cambiamo Rotta” interviene su potenziali sviluppi della situazione economico finanziaria del Comune di Amantea, sulla scorta di alcune “confidenze” esternate dal primo cittadino, Vincenzo Pellegrino.

«La Corte dei Conti per la Calabria – si legge in una nota stampa – tra qualche giorno, si pronuncerà sul piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Amantea, presentato dai Commissari Straordinari in data 11 novembre 2022 e rimodulato dall’attuale amministrazione in data 11 novembre 2022».

In uno degli ultimi Consigli comunali il Sindaco «ci ha incidentalmente partecipato la sua sensazione/timore che il piano non venga approvato. Purtroppo sarà proprio così e non perché il piano si palesi, come in effetti è, troppo ottimistico».

Nel senso che «le previsioni di alcune entrate sono in tutta evidenza aleatorie, quantomeno sulla base dei dati storici e non sono peraltro supportate da dati recenti, che rendano merito ad eventuali azioni dell’amministrazione e si traducano in una strutturale inversione di trend. Niente di tutto questo, scopriremo che “il complesso ordito normativo” del Titolo VIII del Tuel non consente, per nuovi disavanzi prodotti in pendenza di dissesto, il ricorso alla Procedura di cui all’art. 243 bis».

In sostanza «dal 25 marzo 22 (delibera dei commissari straordinari di ricorso alla Procedura ex art 243 bis) all’attualità, cioè dopo ben 19 mesi, siamo al punto di partenza. Eppure: i commissari che l’hanno proposta sono professionisti designati dal Ministro degli interni e scelti tra funzionari della carriera prefettizia; i revisori dovrebbero essere esperti conoscitori delle norme di cui stiamo parlando in quanto preposti ai controlli; al Ministero degli Interni ed alla Corte dei Conti di CZ è stata immediatamente trasmessa la delibera dei commissari (marzo 2022)di ricorso alla procedura ex art 243 bis TUEL».

E, ancora: «Il Ministero degli interni in data 23/10/2022 (un anno orsono!) ha chiesto chiarimenti e integrazioni del Piano inviato dai Commissari il 12/6/22; sono molti i comuni in dissesto che hanno scelto di ricorrere alla procedura di risanamento ex art 243 bis per dare soluzione a nuove difficoltà finanziarie. Tutti in errore? Tutti mal consigliati?».

Tant’è, «ed è inutile ora rimestare errori e mancate iniziative che avrebbero potuto in qualche modo raddrizzare la barca che ora non si possono più attuare. Per ben 2 volte l’ OSL che gestisce il dissesto ha infatti proposto ai commissari straordinari (11/12/2019 e 2/2/2022) l’adesione alla procedura semplificata di liquidazione della massa passiva “ritenendola valida anche in base ai principi di efficacia, efficienza ed economicità”».

Anche l’attuale amministrazione «ha avuto 3 mesi – da giugno a settembre 2022- per sollecitare una nuova proposta o aderire (se possibile) a quella del 2/2/2022, per rimuovere il macigno del dissesto e mantenersi le mani libere. Questo avrebbe consentito di dare fondo alle misure di risanamento, potendo accederci, previste nell’art. 243 bis (mutuo a 20 anni e possibilità di ricorso al fondo di rotazione per oltre 4 milioni)».

Pare, ora, «che la strada da percorrere sia l’art. 268 comma 2 del TUEL: “Il Ministro dell’Interno con proprio decreto stabilisce le misure necessarie per il risanamento, anche in deroga alle norme vigenti, comunque senza oneri a carico dello stato, valutando il ricorso alle forme associative e di collaborazione tra enti locali di cui agli art. da 30 a 34”. Non è da escludere altresì che in base art 268 bis il Ministro, d’intesa con il Sindaco, possa disporre la prosecuzione della procedura di dissesto.  Non saranno rose e fiori. Senza risorse finanziarie e con risorse umane ridotte al lumicino ci sarà da soffrire».

Per “Cambiamo rotta” «sarà bene che tutti quelli che hanno a cuore il futuro di Amantea si diano una regolata ed abbiano ben presente che determinazione e tempi di reazione devono essere proporzionati alla gravità della situazione. C’è un tempo per costruire e un tempo per goderne i frutti. Bando, ora, alle chiacchiere ed alle attività effimere, seppur appariscenti. Si escluda per queste il benché minimo impegno finanziario. Si fissino e si perseguano le priorità per conseguire il risanamento finanziario e per dotarsi di mezzi da destinare all’appeal della città ed al miglioramento dei servizi».

Qualche suggerimento? Anche se di suggerimenti da quando si è insediato Pellegrino ne sono stati suggeriti numerosi, tutti caduti nel vuoto ovviamente.

Indicativamente: «avviare senza indugio una oculata attività di dismissione del patrimonio immobiliare per oltre 4 milioni; input all’agenzia della riscossione per attività coattiva sui maggiori debitori (i famosi 100 o 150 ); controlli a campione sulla raccolta indifferenziata per snidare gli indolenti che generano un inutile costo a carico della collettività; diffuso ricorso alle fototrappole per ottenere ad un tempo una migliore presentabilità della città e scovare probabili evasori Tari; consentire ritorno pubblicitario a chi realizza a proprie spese opere utili (sistemazione e copertura sottopassi SS 18, cura verde urbano, donazione cestini per rifiuti; sistemazione staccionata e illuminazione scoglio Coreca etc.etc)».

Per il gruppo consiliare di opposizione «è tempo di responsabilità per tutti, maggioranza e minoranza. Bene la rinuncia alle indennità, al pari del buonsenso di non alimentare divisioni tra cittadini, stimolando la “pancia” dei più candidi».

stefaniasapienza@calabriainchieste.it