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Lavoratori forestali, Vilardi: «Perché lo stipendio di agosto non è stato ancora pagato?»

Il capogruppo: «Mensilità compresa nel finanziamento statale previsto nel piano attuativo già approvato, perché non è stata ancora pagata?»

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PAOLA (Cs) – Partendo dalla esclatante pubblica autosmentita della Regione Calabria, che sosteneva a ripetizione la tesi che non vi erano stipendi arretrati da corrispondere ai forestali (https://www.calabriainchieste.it/2023/10/20/lavoratori-forestali-in-attesa-dello-stipendio-di-agosto-occhiuto-smentito-da-sindacati-e-operai/), salvo smentire se stessa con il decreto del 18 ottobre scorso che trasferisce fondi al consorzio di Bonifica Valle Lao di Scalea, oggi interviene con una nota polemica (https://www.calabriainchieste.it/2023/10/21/il-18-ottobre-trasferiti-oltre-400mila-euro-al-consorzio-del-tirreno-cosentino-presto-lo-stipendio-di-agosto/) il capogruppo e consiliere comunale de La Migliore Calabria Pd, Renato Vilardi, che bacchetta ancora una volta gli amministratori regionali per quanto sta accadendo a danno di migliaia di famiglie di lavoratori.

«Intanto diciamo le cose come stanno. Gli stipendi degli operai forestali vengono finanziati al 70% dallo Stato (per i mesi da gennaio ad agosto) e il rimanente che comprende i mesi di settembre, ottobre, novembre, dicembre e la tredicesima dalla regione Calabria», è la sua premessa.

«Il 12 luglio 2023 è stata emanata una nota dalla giunta regionale che approvava il piano attuativo della forestazione, omnicomprensivi dei 50 milioni di finanziamento provenienti dai fondi nazionali, che avrebbero dovuto coprire le sopra citate mensilità», ricorda.

La domanda che sorge spontanea è la seguente: in quattro mesi cosa è stato fatto?

E ancora: «Lo stipendio di agosto è compreso nel finanziamento statale previsto nel piano attuativo già approvato, perché non è stato ancora pagato?

Lunedì 23 ottobre è passato e del mese di agosto non ce n’è traccia.
C’è chi si affanna a volerci raccontare una verità diversa da quella reale.

Per un attimo mettetevi nei panni di una di queste famiglie, forse solo così capirete le sofferenze che patiscono. Avrei preferito non intervenire più, ma sento il peso della sofferenza», conclude Vilardi.