CATANZARO – «I lavoratori dei consorzi di bonifica stanno man mano recuperando tutti gli stipendi arretrati. Proprio ieri è stata pagata ad alcuni di loro impegnati a Trebisacce una tranche di cinque mesi. Ma non ci fermiamo e guardiamo al Consorzio Unico affinché parta mettendo a posto i conti, dando quindi ai lavoratori tutto ciò che spetta loro, tra crediti vantati e tfr».

Lo afferma Federica Pietramala, Segretaria Flai Cgil Calabria, spiegando che è stato chiesto un incontro alla Regione proprio per affrontare ciò che accadrà quando i consorzi andranno in liquidazione.

«I Consorzi di Bonifica erano ormai in una condizione di disastro. Stipendi non pagati, debiti per milioni di euro, tributi non pagati o pagati ingiustamente con lobby di potere che avevano una logica clientelare. Non siamo mai stati a guardare, basti pensare che proprio dopo i sei mesi di sciopero dei lavoratori di Trebisacce è partito il ragionamento sulla riforma dei consorzi. Nella legge – precisa la Segretaria – è stata inserita la clausola di salvaguardia per i lavoratori».

«Nel confronto con il Commissario del Consorzio Unico – aggiunge Pietramala – abbiamo rinsaldato la collaborazione con il sindacato e sollecitato l’incontro con la Regione. Vogliamo essere certi che nel passaggio i lavoratori non perdano nulla».

«Il Consorzio futuro – continua la Segretaria  – spero  restituisca dignità a chi ruota intorno al mondo della Bonifica e che diventi punto nodale per la competitività delle aziende agricole, aumentando e ristrutturando le reti. Mi auguro che sia fondamentale per la sicurezza del territorio e che abbia come prospettiva la valorizzazione delle risorse umane. In questa direzione ci ha convinti l’idea di un Consorzio Unico che accentri su di sé le scelte più importanti, ma che ha lasciato i comprensori come presidi nel territorio».

«Continueremo – conclude Pietramala – il nostro lavoro cercando le giuste alleanze nel rispetto dei ruoli e delle funzioni di ognuno di noi con lo scopo di portare risposte ai lavoratori e alle lavoratrici che rappresentiamo e dando loro dignità».