COSENZA – Si conclude questa sera la prima edizione del “De Bonis festival” dedicata ai maestri liutai di Bisignano, iniziata il 24 ottobre a Cosenza presso villa Rendano
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Una grande kermesse full immersion nella musica per far conoscere al grande pubblico la figura dei due fratelli liutai di Bisignano, tra i massimi esponenti della liuteria italiana. Tanti gli eventi proposti in queste quattro giornate: esposizioni, lezioni di chitarra, conferenze tenute da liutai di fama internazionale, concerti eseguiti sugli strumenti realizzati dai fratelli De Bonis esposti in mostra.
Tutti gli eventi ad ingresso gratuito, incluso il concerto conclusivo che si tiene stasera alle 19:00 dove il duo De Bonis e Andrea Arciglione daranno vita ad uno spettacolo, aperto a tutti, per due chitarre e voce recitante, sulla vita di Vincenzo de Bonis e la storia della sua leggendaria bottega di liuteria.
È prevista una masterclass di chitarra ad ingresso gratuito tenuta dal maestro Stefano Grondona, concertista di fama mondiale, allievo di Andres Segovia.
La manifestazione è stata organizzata dai professori di conservatorio Yuri Crusco e Pietro Morelli, in collaborazione con il conservatorio di Cosenza, la Fondazione Giuliani, l’associazione Amici della musica di Acri e il museo dei Brettii e degli Enotri.
L’iniziativa “Una chitarra per la memoria” nasce per onorare il ricordo delle vittime dell’Olocausto e di ogni persecuzione razziale, e allo stesso tempo, favorire la riscoperta della più longeva dinastia di liutai italiani, ingiustamente dimenticata.
Attraverso la ricerca storiografica è stato possibile ricostruire l’esistenza della famiglia De Bonis a Bisignano, in Calabria, a partire dal diciottesimo secolo, sino alla morte dell’ultimo discendente, Vincenzo De Bonis, avvenuta nel 2013.
Il frutto di queste ricerche, destinate alla prossima pubblicazione in un libro, è stato racchiuso dal professore di chitarra del conservatorio di Cosenza, Yuri Crusco, in sei lettere estratte da un diario immaginario.
Gli avvenimenti narrati in queste sei lettere sono basati su fatti realmente accaduti e sinora sconosciuti. La realizzazione di uno spettacolo per voce narrante (Andrea Arciglione) e duo di chitarre (Duo de Bonis), è nata dunque per offrire al pubblico, incluso i più piccoli, la possibilità di assistere alla narrazione e alla proiezione di immagini e luoghi dei protagonisti di questa storia, potendo allo stesso tempo ascoltare dal vivo gli strumenti prodotti da questi grandi liutai del passato.
Il pubblico potrà quindi avere un’esperienza di contatto diretto con questa antica tradizione artigiana italiana potendo, inoltre, ammirare l’intera collezione di strumenti che saranno suonati sul palco.
fiorellasquillaro@calabriainchieste.it