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Soldi dei bonus edilizi usati per comprare immobili, moto d’auto e barche: scandalo tra Acquappesa e Santa Caterina Albanese

Ben 249.945,00 euro di credito di imposta rispetto a un immobile in realtà catastalmente inesistente

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COSENZA – Due giorni di interrogatori da parte della Guardia di Finanza di Cosenza e Cetraro a carico di cinque soggetti residenti tra Acquappesa, Fagnano Castello e Santa Caterina Albanese indagati per aver intascato fondi dei bonus edilizi, donandoli a parenti e amici al fine di compiere acquisti personali: immobili, auto, moto d’acqua, barche e quant’altro.

Indagato principale è A.N., 66 anni, originario di Acquappesa, residente a Fagnano Castello – indagati difesi dagli avvocati Pietro Manna, Antonietta Vattimo e Libero Borsani del foro di Paola – che ha presentato la domanda telematica dal proprio cassetto fiscale dell’Agenzia delle Entrate di quattro modelli di comunicazione dell’opzione relativa a interventi di recupero del patrimonio edilizio, efficienza energetica, rischio sismico, impianti fotovoltaici e colonnine di ricarica con i quali comunicava la cessione del credito mediante dichiarazioni attestanti cose non vere, ovvero d’aver sostenuto spese nel 2021 ammesse a beneficiare degli incentivi sottoforma del credito di imposta rispetto a un immobile, in realtà catastalmente inesistente.

In tal modo consentiva indebitamente per sè o per gli altri un’erogazione da parte dello stato corrispondente a credito di imposta per 249.945,00 euro, credito ceduto a Poste Italiane e liquidato tramite bonifici per oltre 212mila euro.

Lo stesso presunto “furbetto” avrebbe poi tcrasferito mediante bonici con generica causale “donazione”:

80mila euro a S.R. di Acquappesa;

70mila euro a G.B. di Acquappesa;

36.880 euro a D.V. di Acquappesa;

20mila euro alla figlia, N.P di Santa Caterina Albanese.

Ciò al fine di ostacolare la provenienza delittuosa del denaro.

S.R., dal canto suo: trasferiva 22.500 euro degli 80mila ricevuti a F.O. con causale “acconto acquisto immobile”;

9mila euro a G.V. per acquisto moto d’acqua Yamaha 1800 cc;

3.400 euro a G.I. per spese notarili, effettuando complessivamente pagamenti tramite Pos per 33.850 euro.

G.B., invece, trasferiva 10mila euro dei 70mila ricevuti a G.V. per acquistare un motore usato da 225 cv per natante nonché prelevando 60mila euro, in contanti o tramite pagamenti Pos.

D.V., ancora, trasferiva 10mila euro dei 36.880 a lui donati in favore di G.S. per acquisto imbarcazione e 26.880 euro con prelevamenti e pagamenti tramite Pos.

N.P, infine, figlia del principale indagato, usava i suoi 20mila euro in questo modo: 3.800 euro per acquisto auto Fiat 500 X e 16.200 euro acquisti tramite Pos o prelevamenti in contanti.

L’indagine in questione è la seguente: https://www.calabriainchieste.it/2023/10/25/frode-sui-bonus-edilizi-tra-cosenza-e-cetraro-sequestrati-immobili-e-disponibilita-finanziarie-per-700mila-euro/

I presunti furbetti, chiaramente, sono da considerare innocenti fino a prova contraria.