Si è tenuta oggi la Segreteria congiunta di Cgil e Uil Calabria allo scopo di determinare l’organizzazione dello sciopero generale del primo dicembre e delle mobilitazioni territoriali. Il 10 novembre alle ore 10 nella sede di Uil Calabria di via Giorgio Pinna verranno illustrate in conferenza stampa le motivazioni che hanno indotto i due sindacati confederali a intraprendere un percorso di protesta e sensibilizzazione che sarà preceduto da assemblee nei luoghi di lavoro e nei territori.

«Gli indicatori economico-finanziari e sociali – afferma il Segretario Generale Cgil Calabria Angelo Sposato – ci dicono che in questi anni, purtroppo, in Calabria c’è stata una regressione del reddito pro capite e dei consumi. Il caro prezzi nella nostra regione continua a lievitare rispetto ad altre aree del Paese ed assistiamo ad una ripresa dell’emigrazione che supera i livelli degli anni Sessanta. Calo demografico, disoccupazione più alta d’Europa, ridimensionamento scolastico, sanità pubblica in grave sofferenza, mancanza di politiche di investimento sono letali per la Calabria».

Purtroppo, al di là dell’impegno e delle enunciazioni «i dati della Calabria sono quelli più preoccupanti nell’area delle regioni del Sud europee. La regressione è strutturale e la cosa che ci preoccupa di più è il blocco imposto dal governo sui fondi di coesione e Pnrr destinati al Sud e il definanziamento di interventi strategici. Aver sacrificato l’alta velocità in Calabria per il ponte sullo Stretto è un errore strategico molto grave. Non si intravedono politiche pubbliche di investimenti e il Sud è rimasto solo. Le uniche partecipate pubbliche che avevano investimenti in Calabria, come Enel, stanno abbandonando gli interventi come nel caso di Corigliano Rossano. C’è una fuga e il Governo ha tradito le aspettative del Sud».

Per queste ragioni «lo sciopero regionale del primo dicembre, il percorso di mobilitazione e la piattaforma nazionale assumono un valore doppio per la Calabria» afferma il Segretario Generale Cgil Calabria.

E, ancora: «È pericoloso il silenzio della Legge di Bilancio, a differenza di quella precedente, sul federalismo asimmetrico in salsa leghista. Nell’attuale manovra – ha detto il Segretario generale della Uil Calabria, Santo Biondo – non vengono quantificate le risorse in conto capitale che lo Stato deve mettere all’interno della finanziaria dei prossimi anni, per sostenere – attraverso i meccanismi di perequazione – e garantire in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale i diritti sociali e civili dei cittadini».

«Abbiamo atteso oltre un anno dimostrando di non avere un pregiudizio ideologico nei confronti di questo governo – ha dichiarato il Segretario Generale Uil Calabria Santo Biondo -. Abbiamo portato le nostre piattaforme unitarie ai tavoli e incontrato tutti i ministri ma nella manovra finanziaria non c’è nulla di quanto avevamo evidenziato o richiesto. Sono falliti tutti i tentativi di dialogo e, quindi, non resta che la mobilitazione delle lavoratrici, dei lavoratori, dei pensionati, dei giovani per chiedere un’inversione di rotta nella politica economica e sociale del Governo e delle Istituzioni locali».

Per concludere: «Il nostro intento è quello di dare vita a degli scioperi di otto ore sui territori, in particolare su quelli che sono maggiormente colpiti dal disagio sociale, in cui è più pesante il fardello delle diseguaglianze, dove la sanità stenta a dare risposte di salute a coloro che ne hanno bisogno, dove la povertà cresce e l’occupazione diminuisce, dove gli anziani sono costretti a fare i conti con ristrettezze economiche e sociali, dove il Piano nazionale di ripresa e resilienza non decolla».

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