MILANO – Le ragazze ospiti alle serate ad Arcore, a casa di Silvio Berlusconi non ci stanno. E alla lettera arrivata nei giorni scorsi con cui l’Immobiliare Dueville annuncia lo sfratto in quanto, con la scomparsa del Cavaliere, anche il contratto in comodato d’uso è estinto, replicano: “è un dono” e fa parte “di un accordo risarcitorio”.
Barbara Guerra e Alessandra Sorcinelli, due delle giovani assolte nel processo Ruby ter, dopo la richiesta della società di restituire le ville gemelle a Bernareggio, in Brianza, dove da anni vivono gratuitamente per volere dell’ex premier, reagiscono.
La prima per dimostrare che si sia trattato di un regalo “in virtù della loro lunga e virtuosa frequentazione“, diffonde, tramite i suoi legali, gli avvocati Federico Sinicato e Nicola Giannatoni, un audio di un colloquio che risale al 2015 tra lei e il leader di Forza Italia.
Un colloquio in cui lui le spiega che in quel momento non poteva intestarle la casa perché sarebbe stata “corruzione”. Salvo poi, davanti alla richiesta di prometterle che sarebbe stata sua, dirle “sì te lo giuro sui miei figli, sui miei cinque figli. Il comodato subito e appena finisce il processo e i nostri avvocati danno il via libera, te la intesto.
Alessandra Sorcinelli, invece, parlando al telefono dallo studio del suo difensore, Luigi Liguori, spiega: “Stiamo pensando a iniziative perché c’era un accordo risarcitorio che doveva essere redatto dopo il processo per evitare strumentalizzazioni.
Gli eredi – prosegue l’ex volto della tv – stanno infangando la memoria del loro padre che più di una volta ha espresso il desiderio di risarcire i danni a noi ragazze. Siamo state vittime di un attacco mediatico durato 12 anni, solo perché siamo state vicino a lui. Io sono sicura che se fosse ancora vivo non avrebbe mai permesso questo scempio”.
Fino poco tempo fa, la generosità dell’ex capo del governo aveva garantito loro, e a molte altre, la copertura economica per condurre una vita agiata. Ma ora, mancato lui, la famiglia sta ‘tagliando i viveri‘. Oltre alle ville e appartamenti delle quali si chiede la restituzione, sono stati sospesi gli ultimi vitalizi, 2500 euro mensili, di cui solo alcune beneficiavano ancora: già il 29 dicembre 2013 con una lettera affettuosa, ma identica per tutte, Berlusconi le aveva congedate spiegando che si trovava costretto a ‘chiudere i rubinetti’.
E tutto ciò con risvolti anche sul compenso anche dei legali che le hanno assistite per 94 udienze in sette anni, e che, eccetto alcuni che fanno parte del gruppo storico incaricato di seguire l’ex presidente del Consiglio, non sono stati pagati.
questo alcuni hanno avviato azioni giudiziarie volte al “recupero crediti” nei confronti di coloro che, finite nella bufera delle indagini, hanno preso le distanze e, con alle spalle una famiglia benestante, si sono rifatte una vita. Altri invece allargano le braccia, perché la loro cliente “non ha più niente. Cosa vuole che faccia? Pazienza”, dice uno.
“Finito il processo con l’assoluzione ci saremmo aspettati gratitudine da tutti – aggiunge un altro – e, invece, nulla. Quando la mia assistita è venuta da me con il suo compagno per l’incarico, mi aveva detto che, una volta risolto il problema, il presidente si sarebbe fatto carico delle spese. Ma non è andata così”. (Ansa)