PAOLA (Cs) – «Abbiamo incontrato oggi a Montecitorio l’On. Marina Sereni, Responsabile Nazionale Salute e Sanità del Partito Democratico, nell’ambito di un giro di consultazioni con le forze parlamentari, per presentare le nostre proposte per la legge di bilancio, attualmente in discussione in Parlamento», così Pina Onotri, Segretario Generale SMI rende pubblico l’incontro con il Partito Democratico di una delegazione del SMI composta oltre che da lei anche da Cosmo De Matteis, Presidente Emerito del sindacato e da Elio Bozzo Vicepresidente Regionale SMI Calabria.
«Il grande sottofinanziamento, che parte da più di dieci anni addietro, la progressiva carenza di personale sanitario, l’incapacità di ridurre le diseguaglianze e l’inevitabile avanzata del privato hanno determinato la progressiva erosione del diritto costituzionale alla tutela della salute, in particolare nelle Regioni del Sud».
Universalità, uguaglianza, equità, «sono stati traditi e oggi sono ben altre le parole chiave del nostro SSN: infinite liste di attesa, affollamento dei pronti soccorsi, aumento della spesa privata, diseguaglianze di accesso alle prestazioni, inaccessibilità alle innovazioni, migrazione sanitaria, rinuncia alle cure».
Nella scorsa legislatura, «abbiamo ricordato all’On. Sereni i contenuti della mozione parlamentare (1-00618) approvata da tutti partiti nella scorsa legislatura, che impegnava il Governo a reperire le risorse necessarie nell’ambito del rinnovo dei contratti, al fine di garantire tutele adeguate per i professionisti della medicina convenzionata in merito al riconoscimento dell’infortunio sul lavoro, al diritto alle ferie, alla maternità assistita, ai permessi per malattia, nonché a politiche continuative per le pari opportunità. Ancora oggi siamo in presenza dentro la categoria medica ad una disparità di diritti: i medici dipendenti del SSN hanno tutele certe mentre quelli dell’ area convenzionata non ne usufruiscono quasi di nessuna».
Infine, sulla sanità in Calabria il presidente Emerito SMI, Cosmo De Matteis ha dichiarato: «È ormai difficile nella Regione farsi soccorrere dal 118, così come incominciano ad essere sempre di più le zone senza medici di famiglia. La salute dei cittadini calabresi e il carattere universale del nostro Servizio Sanitario Nazionale sono messe in grave rischio».
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