AMANTEA (Cs) – L’ex sindacalista amanteano, Walter Giampà interviene su quanto accaduto allo stadio di Campora San Giovanni, ossia sulle scritte offensive disegnate da ignoti nei giorni scorsi e, nella giornata di oggi, cancellate dai dipendenti comunali https://www.calabriainchieste.it/2023/11/15/il-sindaco-pellegrino-cancellato-un-vile-e-volgare-gesto-che-ha-offeso-tutta-la-citta/.
«Le scritte apparse sui muri dello stadio “Gagliardi” di Campora San Giovanni sono state cancellate dall’Amministrazione comunale di Amantea», ha esordito Giampà.
Ben fatto, «ma se qualcuno ritiene che basta una mano di vernice bianca per risolvere il problema della rivalità tra le due tifoserie, credo che non abbia ben compreso la portata del problema».
Per l’ex sindacalista «si rischia, come ho già affermato nei giorni scorsi, che anzicchè essere protagonisti di un sano e civile antagonismo tra i tifosi dove gli sfottò sono il sale delle tifoserie se restano nel delimitato perimetro del rispetto e della civile convivenza, di acuire invece le contrapposizioni anche dure dal punto di vista verbale che possono sfociare in altre ben più gravi forme di violenza».
Ecco che allora, «c’era e c’è la necessità di una azione, oltre la politica ed oltre posizioni di parte, che sensibilizzi giovani e meno giovani su questo problema. E’ riduttivo e non porta risultati concreti la semplice diffusione di messaggi di solidarietà verso una o l’altra parte».
C’era bisogno «di incontrarsi tutti quanti, Società Sportive, Calciatori, Istituzioni, Cittadini, in un luogo fisico, che poteva essere lo Stadio “Gagliardi”, per condannare, non a parole ma con i fatti quanto accaduto rimuovendo insieme quelle scritte ignobili».
Infine: «E’ vero, è giusto che l’amministrazione abbia ripristinato il decoro di quel luogo, ma la comunità nella sua interezza, quale messaggio educativo e di civiltà ha lanciato per isolare quei pochi facinorosi?».
stefaniasapienza@calabriainchieste.it