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Salvare Cosenza dai “palazzinari”, estendere il vincolo paesaggistico: assemblea pubblica di “Diritto alla Città”

Il coordimento ha organizzato una assemblea pubblica per domani, sabato, dalle 17:30 alle 20:15, presso l'aula magna del polo scolastico Piazza Cappello

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Una immagine della città di Cosenza

COSENZA – Il coordimento Diritto alla Città ha organizzato una assemblea pubblica per domani, sabato, dalle 17:30 alle 20:15, presso l’aula magna del polo scolastico Piazza Cappello di Cosenza per un confronto sulla propria richiesta di estendere il vincolo paesaggistico e di zona di interesse culturale e storico all’area di Cosenza Sud, e comunque l’area 800/novecentesca (https://www.calabriainchieste.it/2023/11/12/apporre-un-vincolo-paesaggistico-alla-porzione-vecchia-della-citta-di-cosenza-adesione-di-numerose-personalita/).

«La qualità della vita di una città si misura soprattutto dal numero di persone che discutono e decidono in merito alle cose che riguardano la loro vita in comune: i piani urbanistici, le politiche educative, il verde, i disoccupati, la salute e la sanità pubblica, i servizi sociali, gli anziani, il traffico ecc.

Qualche giorno fa, tramite un appello indirizzato al direttore generale dell’Abap del Ministero della Cultura, al soprintendente Abap di Cosenza e ad altri enti o soggetti, fra cui il sindaco di Cosenza, che ha avuto numerose e significative adesioni di cittadini, associazioni, intellettuali e studiosi, abbiamo avanzato la richiesta di estendere il vincolo paesaggistico e di zona di interesse culturale e storico all’area di Cosenza Sud, e comunque l’area 800/novecentesca.

Attraverso questa iniziativa vogliamo innanzitutto “chiedere conto”, in qualità di cittadini, di come sia stato possibile assistere da diversi anni a scelte edilizie almeno discutibili, di quali siano le idee e le politiche urbanistiche dell’Amministrazione Comunale anche alla luce degli ingenti finanziamenti legati al PNRR, di quali interessi vogliono sostenere.

Da parte nostra intendiamo contrastare eventuali politiche e decisioni che possano agevolare il profitto economico di pochi a discapito del diritto alla città di noi tutti.

Cominciando dall’inizio, cioè provando ad avviare un’ampia discussione sulla qualità del vivere urbano (aree verdi, raccolta differenziata e sistema idrico, lo sport per tutti, servizi sociali, mobilità, cultura, scuole aperte e partecipate, ospedale ecc.), sulla valorizzazione dei diritti dei cittadini».