I consiglieri di minoranza di “Cambiamo rotta”

AMANTEA (Cs) – Nella giornata di ieri è stata inviata al protocollo del Comune di Amantea una nota del gruppo di minoranza “Cambiamo Rotta” con proposte sul turismo e “tirata di orecchie” al consigliere delegato Salvatore Campanella.

«È dal suo insediamento che l’Amministrazione, per mezzo del delegato al Turismo ed ai grandi eventi – si legge nella nota – ha intrapreso una azione di sponsorizzazione di eventi, meritoriamente organizzati in larga parte dalle associazioni presenti sul territorio, facendola passare come politica per il turismo».

Ebbene: «siamo obbligati a ricordare al consigliere delegato, arch. Campanella, che il turismo è ben altra cosa. Questo settore avrà pochi e limitati sbocchi se si ritiene vincente la politica degli eventi. Sia chiaro, ben vengano anche questi, possibilmente a costo zero e distribuiti razionalmente nei periodi notoriamente “morti”, per dare ossigeno a turismo e settore commerciale quando languono. Crediamo, invece, che sia necessario un approccio di più ampio respiro, a partire dal confronto con chi ha le competenze e la visione per concretizzare e valorizzare lo stile e la grazia presenti nel DNA della città di Amantea, ampiamente testimoniato dalle vestigia note e da quelle da rendere visibili e fruibili».

Una salutare inversione di marcia, «che si potrà attuare solo se ci sarà la disponibilità ad aprirsi, per vagliare, con umiltà e senza pregiudizi ma mantenendo l’ultima parola, anche i suggerimenti delle minoranze, delle associazioni e degli operatori del settore turistico e commerciale».

Le difficoltà finanziarie che strozzano l’Ente, «pur essendo un limite oggettivo, non dovranno frenare l’impegno bensì stimolare l’ingegno».

Strumento di punta dell’economia locale, «il turismo attrae flussi finanziari esterni che fungono da innesco per la crescita anche del commercio e per via indotta di tutti gli altri settori, generando un circolo virtuoso. Ha peraltro la peculiarità di generare una specifica entrata per le esangui casse comunali. Ci riferiamo all’Imposta di soggiorno i cui proventi sono o dovrebbero essere inderogabilmente destinati al miglioramento del settore turistico medesimo».

L’amministrazione, pertanto, «dovrebbe essere consapevole che se investirà in modo proficuo questi fondi, privilegiando politiche di valorizzazione del territorio e implementando i servizi, potrà migliorare il ventaglio dell’offerta, con aumento delle presenze e, auspicabilmente, anche di flussi turistici destagionalizzati».

La crescita del fatturato turistico «genererà a sua volta un aumento delle entrate per imposta di soggiorno e quindi di altri fondi che potranno, autonomamente, finanziare nuovi investimenti».

A tal proposito «sarà bene non derogare da 2 principi: l’imposta di soggiorno si utilizza ovviamente solo per spese a beneficio del settore turistico; le somme non devono essere impegnate per iniziative che esauriscono la loro utilità in un giorno o in una sera ma devono avere utilità in un tempo più ampio, debbono essere strutturali. Quindi non spese bensì investimenti».

Sarà bene verificare e da subito «quello che si potrà fare ancorché con scarse risorse. Più di un anno fa, per esempio, è stato presentato un sito “turismo” che non è mai decollato. In un mondo come quello attuale, in cui tutto è “in rete”, non si può rinunciare a un sito internet dedicato».

“Cambiamo rotta” poi si chiede: «perché un turista dovrebbe scegliere di venire proprio nella nostra citta? Come affrontano il problema altre realtà di successo? Cosa offriamo più degli altri? Queste le domande alle quali dovremmo dare la migliore soluzione, da veicolare con tutti gli strumenti di divulgazione attivabili».

Il gruppo di opposizione conclude lanciando un’idea, «una vecchia idea trascurata da lustri…perché non investire parte della sopracitata imposta per acquisire il terreno che ricopre la Villa romana in località Principessa? Tra gli scopi dell’imposta vale la pena ricordare che è consentita “…la progettazione e la realizzazione di interventi di manutenzione e recupero dei beni culturali, paesaggistici ed ambientali ricadenti nel territorio comunale per l’attrazione turistica ai fini di garantirne una migliore ed adeguata fruizione…”».

Perché non riprendere, «insieme all’Assessore alla Cultura, un discorso di collaborazione col mondo universitario e la Soprintendenza archeologica che allora tanta attenzione mostrarono alle indagini di studio ed al rinvenimento dell’opera? Perché non iniziare ad interessare seriamente enti sovraordinati come Provincia e Regione? È un potenziale tesoro che non può restare ancora sepolto e improduttivo. Come si può NON pensarci e pensare invece ad un laser show ed agli arredi aerei?».

A volte «con poco si possono stimolare nuovi, importanti flussi turistici. Ben venga il turismo locale ma per dare prospettive di crescita al settore è necessario puntare su qualità e diversificazione dell’offerta e farla conoscere a tutte le latitudini».

stefaniasapienza@calabriainchieste.it