CARIATI (Cs) – Il gruppo consiliare di opposizione L’Alternativa C’è di Cariati denuncia presunte operazioni clientelari da parte della maggioranza e amministrazione comunale in carica, con riferimento a incarichi e affidamenti a favore di parenti di consiglieri comunali e ditte amiche.
Una denuncia politica forte, ma continente e documentata, a cui l’amministrazione comunale – se ritiene – può stabilire un corretto contraddittorio, fornendo la sua versione dei fatti (info@calabriainchieste.it).
Ecco la reprimenda della minoranza:
«Dov’è la trasparenza dell’attuale Amministrazione Comunale? Quella stessa trasparenza che l’attuale coalizione di maggioranza invocava ed attribuiva a se stessa quasi come se fosse una esclusiva di derivazione genetica o divina? Dai comizi alla giunta tutto è ovviamente evaporato, esattamente come avevamo facilmente previsto. E per riuscire ad ottenere un minimo di doverose informazioni su come vengono spese le risorse pubbliche bisogna reiterare richieste, diffidare e comunque aspettare mesi invano.
È una vergogna, soprattutto se si considera che fino a qualche mese fa gli amministratori di oggi inscenavano auto-incatenamenti ed urla da circo per presunti ritardi in consegne di atti che spesso risultavano già pubblicati sull’albo comunale!
Vorremo, infatti, sapere e capire – sostiene il gruppo L’Alternativa C’è – se ad esempio, per i soloni e per moralisti di questa Amministrazione Comunale e di questa coalizione, vi è un filino di incompatibilità o meno per l’incarico costato circa 7 mila euro alle casse comunali nell’ambito degli interventi di riqualificazione urbana, sociale e culturale in diversi comuni associati e di cui Cariati è capofila, conferito con trattativa diretta al geologo Giuseppe Cufari per altro non presente nelle previste short list di professionisti, marito della Presidente del Consiglio Comunale Alda Montesanto che svolge anche il ruolo di consigliera comunale delegata alla cultura.
Così come – continuano – per un altro incarico, conferito sempre con trattativa diretta e in violazione del principio di rotazione, per i lavori di rigenerazione delle aree urbane degradate e di riqualificazione, all’ingegnere Antonino Costantino, cognato del delegato all’agricoltura Giuseppe Parise.
È tutto normale, regolare, legittimo ed etico? È questo il rinnovamento tanto sbandierato?
Così come aspettiamo di sapere da questa Amministrazione Comunale che sulla inventata ed urlata esigenza di legalità e trasparenza ha venduto la sua immagine elettorale, a seguito delle nostre diverse richieste di accesso agli atti rimaste sostanzialmente inevase da questa estate nonostante reiteri e diffide, se vi è ad esempio incompatibilità o inopportunità – l’Alternativa c’è ha scritto anche alla Guardia di Finanza di Corigliano-Rossano – nei plurimi affidamenti in atto alla ditta Acri Arcuri Alonso, padre dell’assessore Valentina Acri Arcudi;
o ancora, se sono regolari, legittimi, inattaccabili, e rispettosi delle linee guida dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione (ANAC), diversi altri importanti affidamenti a professionisti o a ditte, nonostante gli stessi abbiano già in corso incarichi con l’Amministrazione Comunale, come quelli conferiti all’architetto Giacomo Baiona per la realizzazione di 30 loculi cimiteriali in un’area del cimitero comunale.
Ed ancora e senza rispetto del principio di rotazione all’architetto Leonardo Ippolito per lavori di adeguamento sismico alla Scuola Primaria di contrada Molinello;
o all’ingegnere Leonardo Pugliese per il collaudo statico e tecnico-amministrativo, relativo alle opere di consolidamento, e messa in sicurezza area in località Carrera;
all’ingegnere Maria Lucia Ceravolo per la sistemazione del lungomare San Cataldo e la manutenzione straordinaria della strada e delle aree comunali;
o, infine, per l’auto-liquidazione di 9 mila fatta in violazione di quanto stabilito da apposito regolamento di giunta, dall’architetto Giuseppe Matera, nella sua qualità di Responsabile Unico del Procedimento (RUP), relativamente ai lavori di consolidamento e messa in sicurezza del versante su cui insiste il torrente Santa Croce nel Centro Storico.
Le cittadine ed i cittadini di Cariati hanno il dovere di conoscere come vengono spesi i soldi pubblici e se affidamenti ed incarichi stanno rispettando o meno l’ABC della legalità o se non siano invece figli di una evidente visione clientelare della cosa pubblica rispetto alla quale – conclude il gruppo L’Alternativa C’è – continueremo ad indagare, a fare richiesta di accesso agli atti, ad interessare tutte le autorità competenti e ad informare la cittadinanza».