REGGIO CALABRIA – Le novità introdotte dal nuovo Regolamento per le concessioni delle Adduzioni idriche della Città metropolitana di Reggio Calabria, sono state al centro di un nuovo seminario, promosso dall’Ente e Svi.Pro.Re e svoltosi a Palazzo Alvaro.
L’incontro si è realizzato in collaborazione con gli ordini professionali degli Ingegneri, Architetti, Geologi ed Agronomi della provincia di Reggio Calabria e ha registrato la presenza del consigliere metropolitano delegato all’Ambiente, Salvatore Fuda, della dirigente del settore Tutela del territorio ed Ambiente, Domenica Catalfamo, dell’amministratore unico di Svi.Pro.Re. Michele Rizzo nonché del responsabile del servizio Difesa del suolo, Antonino Siclari.
Al dibattito hanno preso parte, inoltre, i rispettivi presidenti degli ordini professionali coinvolti: Francesco Foti, Ilario Tassone, Giulio Giovine e Antonino Sgrò. Il precedente regolamento, risalente al 2009 è stato aggiornato e sostituito, nell’ottobre del 2023, con l’approvazione del nuovo regolamento da parte del Consiglio metropolitano sulle adduzioni idriche.
Quello attuale quindi si applica ai procedimenti per la concessione di beni demaniali idrici attribuiti alla competenza della Città metropolitana di Reggio Calabria (ancora in attesa delle deleghe ufficiali della Regione Calabria ai sensi della ormai ex L.R. 12 agosto 2002 n°34, avente ad oggetto il “Riordino delle funzioni amministrative regionali e locali”). L’esigenza del cambio regolamento, è stato detto nel corso del seminario, nasce da una lunga e minuziosa attività di riordino ed aggiornamento di tutti i Regolamenti dell’Ente di competenza del Settore 12.
La normativa ambientale è dinamica ed è soggetta a continue modifiche in risposta alle nuove sfide ambientali, alle scoperte scientifiche e alle esigenze della società. La sua implementazione è fondamentale per promuovere uno sviluppo sostenibile e mitigare gli impatti negativi sull’ambiente.
L’aggiornamento del Regolamento per le Concessioni delle adduzioni idriche, si è resa necessaria perché era la materia è rimasta immutata dal 2009, quindi oltre 14 anni, nei quali i cambiamenti normativi e legislativi sono stati molteplici e significativi sia a livello nazionale che regionale. Le norme riguardanti l’approvvigionamento idrico, la gestione delle risorse idriche, la tutela ambientale o altri aspetti rilevanti non hanno bisogno di un regolamento obsoleto che è sicuramente non allineato alle nuove disposizioni normative.
«Questo regolamento – ha detto il consigliere delegato Salvatore Fuda – dota la Città metropolitana di Reggio Calabria di un ulteriore importante strumento di lavoro, che precisa le condizioni alle quali sono possibili le adduzioni idriche ed il prelievo dell’acqua dal sottosuolo, sia per usi agricoli che per altre attività per cui si rende necessario l’utilizzo dell’acqua».
L’acqua è il bene comune per eccellenza «e abbiamo il dovere di lavorare per preservarlo e garantirne l’accesso alle future generazioni. La Città metropolitana con le sue strutture sta dimostrando concretamente di attuare l’indirizzo politico volto alla tutela dell’ambiente nella prospettiva di garantire sviluppo sostenibile. Abbiamo dato regole certe e continueremo a concentrarci nella lotta ai prelievi abusivi attraverso l’impegno della nostra Polizia Metropolitana».