CETRARO (Cs) – Con la proiezione del film/documentario “Il diritto di contare”, presso l’Istituto comprensivo di Cetraro il 25 novembre, “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne” è iniziata la tre giorni dedicata alla prevenzione, sensibilizzazione e informazione nelle scuole.
Un’ iniziativa organizzata dalla presidente del Centro femminile provinciale Concetta Grosso, coadiuvata dalla presidente Cif di Cetraro Debora Toto, dal dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo “Corrado Alvaro”, Giuseppe Francesco Mantuano, dal parroco della Marina, don Loris Sbarra e dal criminologo Sergio Caruso.
Il secondo appuntamento, nelle scuole, si terrà martedì 28 novembre con interventi degli addetti ai lavori ed esperti del settore. Il 2 dicembre alle ore 17.00 su Telediamante, emittente sempre attenta alle problematiche sociali, moderata dalla giornalista Nicoletta Toselli, terminerà questa tre giorni con spunti e riflessioni anche in funzione dei fatti di cronaca accaduti di recente, per affrontare questioni complesse legate all’educazione e all’affettività.
«Da sempre, con i nostri volontari che ringrazio personalmente, siamo impegnati in attività di prevenzione e recupero nelle scuole e nelle carceri – spiega la presidente proviciale Cif, Concetta Grosso, con un’assistenza capillare, contro ogni forma di violenza che venga perpetrata sul territorio.
È importante – prosegue – riconoscere che la violenza di genere sia radicata nelle norme sociali, nella mentalità diffusa e in mille piccoli gesti e parole quotidiane che compiamo, per cui è necessario intervenire alla radice del problema.
Crediamo fermamente, come Cif e come Forum del Terzo Settore del Tirreno Cosentino di cui sono portavoce, che questi percorsi debbano strutturarsi in tutti gli ordini e i gradi scolastici e coinvolgere esperti del settore – conclude Concetta Grosso – allo scopo di crescere attori sociali consapevoli fin dalla tenera età e che potrebbero aiutare a prevenire anche quelle forme di disagio che sfuggono spesso ai genitori e ai docenti ma che poi si manifestano quasi sempre con comportamenti violenti che possono arrivare, nelle modalità estreme, al bullismo, al cyber-bullismo e al femminicidio».
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