TORTORA (Cs) – «Se ci fosse una specialità olimpica come l’arrampicata sugli specchi, il sindaco di Tortora sarebbe medaglia d’oro…».
Attacca con sarcasmo la nota stampa dei consiglieri comunali di minoranza del Comune di Tortora, Anna Fondacaro, Filippo Matellicani, Pasquale Lamboglia.
«Egli, infatti, ancora una volta – spiegano, entrando più nel merito – invece di dare spiegazioni sul nulla fatto in 3 anni e mezzo di amministrazione, sulle opere propagandate e mai realizzate, sulle tante opere avviate dalla precedente amministrazione e ancora incompiute (le scuole e la sede comunale su tutte), sui finanziamenti lasciati in eredità (oltre sette milioni di euro) non ancora utilizzati, ovvero sprecati, sui colpevoli ritardi e “strategie” sbagliate in merito alla ventilata riapertura dell’impianto di San Sago, sullo stato dei servizi pubblici sempre più inefficienti – da ultimo, le lacune del nuovo appalto del servizio di raccolta differenziata – sulle tante promesse fatte e mai mantenute, ricorre ad una solitaria diretta Facebook, per scaricare, come suo solito, attraverso una funambolica elucubrazione, le sue manifeste incapacità amministrative sul comportamento della minoranza e sul passato amministrativo di cui non sa reggere il raffronto» è la dettagliata e circostanziata batosta rifilata al sindaco Aldo Iorio, delegato ai lavori pubblici.
«E proprio in merito alla sua ultima “apparizione video” è bene ribadire, così come abbiamo fatto nel Consiglio Comunale di mercoledì 29 scorso – aggiunge l’opposizione – che il debito a cui si riferisce è stato ereditato dall’Amministrazione Lamboglia, e risale, come il sindaco stesso ha ammesso, ad una gestione del servizio idrico regionale risalente, addirittura, agli anni 1981-2004, il cui fatturato in contestazione, 2004-2005, risulta accertato solo negli anni 2006-2007, quando, guarda caso, ad amministrare c’erano persone molto, molto vicine all’attuale Sindaco, che, a quanto pare, pur facendo una ricognizione della situazione debitoria e concordando una rateizzazione con la Regione, hanno ritenuto di non pagarlo e di lasciarlo a chi sarebbe arrivato dopo di loro, appunto, l’Amministrazione Lamboglia».
E ancora: «Per quanto ci ha riguardato, abbiamo sempre seguito la vicenda con la massima attenzione, trovando, come lo stesso Sindaco ha ammesso, anche i fondi per pagare, per poi rinunciarvi, in quanto, nel rispetto dei principi contabili, non ricorrevano i requisiti di legge, a cominciare dalla certezza giuridica del debito, dal momento che nel fascicolo “ereditato” non risultavano, dal 2007 in poi, atti interruttivi della prescrizione quinquennale, per cui non rimaneva altro che ricorrere, appunto nel 2018, dinanzi ad un tribunale per stabilire la certezza debitoria».
«Perciò, nessuna volontà politica di non pagare, ma solo una questione giuridica e tecnica relativa agli accertamenti dei presupposti di legge».
Ricorda, poi, l’opposizione, al Sindaco, che «affinché un debito possa essere pagato con le casse comunali, deve essere certo, liquido ed esigibile».
«Dal 2018 in poi, tra l’altro, si sono accantonati in bilancio anche i fondi per far fronte ad una eventuale soccombenza».
Invero, «dei 300 mila euro ed oltre, solo 90 mila euro sono stati stornati dalla previsione di opere pubbliche, come la realizzazione della rotonda sulla SS18, che, per stessa ammissione del Sindaco, non è tecnicamente fattibile, così come tante altre opere del tutto illusorie della sua amministrazione».
«Il resto è stato coperto dai fondi già accantonati in bilancio proprio per il contenzioso e le passività potenziali».
Ma v’è dell’altro: «Ribadiamo ancora che tale contenzioso, a differenza di quanto artificiosamente lamentato ora, non ha mai rappresentato un problema per la precedente amministrazione nell’ottenimento dei finanziamenti regionali ed europei, frutto di un’opera continua di mediazione, tecnica e politica, con gli uffici regionali.
Prova ne sono le opere eseguite dalla precedente amministrazione e i finanziamenti regionali e statali lasciati in eredità nel 2020, che ammontano ad oltre 7 milioni (di cui 2,5 milioni per il ripascimento e le barriere a protezione del Litorale Nord, 2 milioni per la sistemazione definitiva del parco archeologico, 1,35 milioni per gli interventi nel centro storico, giusto per ricordarne i più cospicui), molti dei quali, purtroppo per noi cittadini tutti, ancora colpevolmente non spesi e chissà come spendibili, vista, nel frattempo, la lievitazione dei costi.
Evidentemente, i nostri attuali amministratori, a differenza di quelli precedenti, hanno gestito la questione con la Regione con la solita superficialità, sia nei rapporti istituzionali, sia in quelli politici ed amministrativi».
L’opposizione si chiede, infine, quanto segue: «Ma, se proprio il Sindaco era convinto che il debito pregiudicasse così pesantemente, come lui ha detto, l’erogazione di possibili finanziamenti regionali per il Comune di Tortora ed era altrettanto sicuro che il contenzioso instaurato con la Regione nel 2018 si sarebbe risolto con una sentenza sfavorevole, perché in questi tre anni e passa di sua amministrazione, non ha pensato di rinunciare al ricorso e, quindi, saldare il debito???»
Insomma, come si gira e si rigira la questione, il problema, oramai evidente a tutti i cittadini, è sempre e solo uno: “invece di amministrare, fare e realizzare, il Sindaco fa prima a disfare, accusare e rinnegare, ma soprattutto a trovare CONTINUE E LAGNOSE SCUSE.
SCUSE, che, oramai fanno acqua da tutte le parti e, sicuramente, non per colpa della stagione in corso», concludono Anna Fondacaro, Filippo Matellicani, Pasquale Lamboglia.