Il presidente del consiglio comunale Gianmichele Bosco

CATANZARO – “Digli al tuo sindaco che è una cosa fetusa, io non ho più niente da perdere, lo ammazzo, lo sparo”. E’ la minaccia che un soggetto noto alle forze dell’ordine, avrebbe rivolto al sindaco di Botricello, Simone Puccio, e al responsabile dell’Ufficio tecnico, Salvatore Aiello.

In particolare, la minaccia, è scattata a seguito delle diverse richieste avanzate dal pregiudicato di poter incontrare il primo cittadino. All’ennesimo rifiuto l’uomo è andato in escandescenza, ciò in quanto l’amministrazione intendeva eseguire un provvedimento divenuto definitivo nel 2021 su decisione del Consiglio di Stato all’interno di “Costa del Turchese”, noto villaggio turistico sulla costa costruito negli anni Ottanta appartenente allo stesso pregiudicato.

Ad ogni modo, le minacce proferite nei confronti del sindaco e del dirigente Utc, hanno provocato delle dure reazioni di condanna da parte del mondo politico.

Il presidente del consiglio, Gianmichele Bosco, «a nome del Consiglio comunale di Catanzaro, esprimo la mia piena solidarietà al sindaco di Botricello, Simone Puccio, e al dirigente dell’Ufficio Tecnico, Salvatore Aiello, per le minacce di morte ricevute nelle scorse ore».

Tali minacce «sono un atto vile e intimidatorio che non deve essere tollerato in alcun modo e rappresentano tentativi di condizionamento dell’azione amministrativa ma che sono certo non impediranno al sindaco e al dirigente di svolgere il proprio mandato con trasparenza e indipendenza».

Infine: «Questi gesti di violenza non solo violano i principi di civiltà e rispetto che fondano la nostra società, ma sfidano apertamente le istituzioni democratiche che tutti noi rappresentiamo e difendiamo. E che siamo disposti a difendere di fronte a chi, con l’arroganza e il sopruso, vuole offendere e spaventare in nome di un proprio interesse illecito».

Anche gli amministratori di Forza Italia della Provincia di Catanzaro sono intervenuti sulla vicenda.

«“Digli al tuo Sindaco che gli sparo”, il messaggio da recapitare al primo cittadino di Botricello da parte di un esponente di spicco di un clan locale; ‘digli al tuo Sindaco che gli sparo’ è al contempo la riprova di un amministratore che sceglie di stare ad ogni costo dalla parte della legalità e del rispetto delle regole».

E, poi «l’intimidazione subita arriva per la riconquista del territorio che doveva tornare in mano al Comune, ma inutile nasconderci dietro un dito: c’è una parte della Calabria, seppur minimale, che pensa di poter imporre con la violenza atti illeciti. Puccio, così come la maggior parte di noi sindaci, assessori e consiglieri comunali che operiamo nel mezzogiorno, siamo quotidianamente esposti a questo tipo di rischi, ma siamo altrettanto ben consapevoli su quale sia la parte da scegliere: quella della legalità».

Infine: «Finché ci saranno sindaci che, come Simone Puccio, contrasteranno questo tipo di fenomeni, l’apparato burocratico della nostra regione avrà ancora speranza di essere gestito con equità ed equilibrio; finché ci saranno sindaci che, come Simone Puccio, si assumeranno responsabilità coraggiose e legali, un pezzo di criminalità organizzata retrocederà in quei territori. Siamo certi he l’Amministrazione di Botricello non si farà intimidire da alcuno e continuerà nella brillante azione di governo che si sta portando avanti».

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