CASTROVILLARI (Cs) – E’ stato un momento pregno di significato la presentazione della mostra a Castrovillari sul Beato Livatino “Sub Tutela Dei “ il quale visse pienamente la sua vita da cristiano e con un’attenzione tutta particolare verso chi giudicava.
«Nella sala consiliare del palazzo della Città del Pollino – gremita di gente – dal presidente del Centro culturale “Angeloni”, Carla Bonifati, al Sindaco, Domenico Lo Polito, passando per i contributi sentiti del Vescovo della Diocesi di Cassano allo Jonio nonché Vicepresidente per l’Italia meridionale della Conferenza Episcopale Italiana, monsignor Francesco Savino, del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari, Alessandro D’Alessio, degli avvocati Irene Cesena e Francesca Straticò, di Don Giovanni Maurello, parroco della Chiesa di San Girolamo, ogni parola ha rilanciato e richiamato il messaggio umano e spirituale lasciato dal giudice, assassinato brutalmente, a soli 37 anni, a colpi di pistola, per mano di sicari assoldati dalla Stidda.
Un “sacrificio” – è stato spiegato da più angolazioni – che permane fulgido, insegna e richiama ogni livello della vita sociale a capire cos’è l’Uomo.
Una testimonianza, fatta propria dalla Chiesa, che si sta offrendo alle scuole ogni mattina dal 6 dicembre nelle visite dedicate e programmate sino a martedì 12 per dar voce a quegli insegnamenti di cui era portatore il “magistrato ragazzino”.
Per questo il Centro Culturale di Castrovillari “Angeloni”, con il patrocinio del Comune in collaborazione con la “Fondazione Meeting per l’Amicizia fra i popoli”, il Tribunale di Castrovillari, la Diocesi di Cassano, si sono trovati insieme nel proporre il senso religioso e civico di Essere di Livatino: “uno” tra ideale di vita ed amministratore della giustizia.
Il percorso espositivo lo declina al massimo riscoprendo la sua passione, il suo impegno ed il suo estremo rigore professionale nella ricerca della verità e della giustizia al servizio profondo del bene comune e della dignità della persona.
Fattore importante per comprendere ciascuno il senso della propria esistenza avendo davanti una “presenza eccezionale” come l’ha riconosciuta Rosario Livatino, affermando quotidianamente ciò che lo destava, sperimentando così una direzione che rispondeva a quelle domande di significato che aveva come tanti.
Incontrar”Lo” così, in questi giorni, è stato qualcosa di bello – riferiscono quanti hanno partecipato al momento e visitato la mostra – tanto che questa sera per noi sarebbe un di meno non fare niente.
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