Il trattamento integrativo Irpef per i lavoratori dipendenti da 100 euro al mese, in origine chiamato ‘bonus Renzi’, è stato confermato
anche nella nuova legge di bilancio del governo Meloni.
Non si tratta di una somma aggiunta al proprio stipendio, ma di una detrazione fiscale: in pratica, uno sconto sull’Irpef che può valere fino a 1.200 euro in un anno. Lo possono ottenere i lavoratori dipendenti (ma anche pensionati Inps e disoccupati) che abbiano un reddito al di sotto dei 28mila euro, ma l’importo massimo spetta solo al di sotto dei 15mila euro annui. Già da alcuni anni il bonus aveva cambiato forma, ed era relativo all’anno d’imposta 2022, quindi alla dichiarazione dei redditi presentata nel 2023. Lo stesso meccanismo si applicherà nel 2024. È importante conoscere i requisiti di chi ha diritto ad ottenere la detrazione, e come questa può essere erogata.
Il requisito di reddito è fissato a 15mila euro all’anno. Chi riceve il contributo fino a 1.200 euro nel 2024 deve quindi avere entrate al di sotto dei 15mila euro nel 2024. Allo stesso modo, chi ha ricevuto il bonus nel 2023 dovrà dimostrare nella sua prossima dichiarazione dei redditi di essere rimasto entro questo limite. Per chi lo ha superato, ed è arrivato fino a 28mila euro all’anno, c’è una possibilità: se il bonus ricevuto nel complesso è più basso dell’Irpef lorda che bisogna pagare, lo si può tenere. In caso contrario, la somma andrà restituita.
L’importo del bonus può arrivare fino a 100 euro al mese, ovvero1.200 euro in un anno
. Questa è la quantità che viene erogata a tutti coloro che hanno un reddito fino a 15mila euro l’anno. Per quanto riguarda coloro che hanno un reddito tra i 15mila e i 28mila euro all’anno, per stabilire la quantità esatta a cui si ha diritto si considerano il reddito e tutte le altre detrazioni Irpef a cui hanno già accesso: da quelle per la situazione familiare a quelle da lavoro dipendente, oltre a quelle per spese sanitarie e bonus edilizi. Chi ha già ampie detrazioni in cui questi campi e ha un reddito più alto otterrà un bonus più ridotto.
Per chi ne ha diritto, il bonus può essere ricevuto direttamente nella propria busta paga (o erogato dall’Inps mensilmente). Questa modalità può essere più ‘rischiosa’ perché c’è la possibilità che, a conti fatti, il proprio reddito nel corso dell’anno risulti leggermente troppo alto di quanto si pensava inizialmente e si perda diritto al bonus. In questo caso, la somma andrebbe poi restituita.