COSENZA – La triste pratica del materiale usa e getta riutilizzato, dopo essere stato sciacquato sotto una fontanella o messo a mollo in una vaschetta, è stata subito messa da parte, in sala operatoria all’Annunziata di Cosenza, dopo che Calabria Inchieste ha documentato fotograficamente i fatti, denunciando il rischio di contaminazioni. Una buona notizia, dunque. Ne prendiamo atto. (https://www.calabriainchieste.it/2023/12/05/le-mosche-ronzano-in-sala-operatoria-allannunziata-mentre-il-paziente-e-sotto-i-ferri-foto-e-video/).
Ma ora, purtroppo, registriamo un’altra presunta leggerezza, anche questa documentata da Calabria Inchieste con materiali fotografici e testimonianze: in sala operatoria sono spuntati maschere facciali e lame per laringoscopio, come si può notare dalla foto inserita nel presente servizio, scaduti. Si, scaduti. Avete capito bene (foto scattata ieri).
Il 3 giugno 2023, il 2 novembre 2023 e così via.
Ma, ci chiediamo: a prescindere dagli episodi di evidente sciatteria dei singoli (infermiera senza vestiario sterile a pochi passi dal paziente), l’Azienda ospedaliera cosentina non ha soldi per acquistare gli ausili che deve per forza riutilizzare quelli usati o impiegare quelli scaduti? E’ un fatto molto curioso, non fosse altro perché lo “spendy e spandy” è tipico della sanità nostrana ed è noto e documentato da sempre.
E’ dunque un problema di soldi (non pare) o di disorganizzazione? Non sappiamo.
Ad ogni modo, anche su questo tema, gradiremmo avere chiarimenti da offrire ai lettori, visto che dall’Azienda cosentina nei giorni scorsi sono stati così solerti e gentili da inviare una nota di replica, purtroppo molto ma molto parziale rispetto ai fatti oggetto di denuncia (https://www.calabriainchieste.it/2023/12/06/il-commissario-straordinario-de-salazar-la-famosa-mosca-non-riguarda-la-mia-gestione/).
Sarebbe quindi utili un chiarimento anche su tale argomento, nonché su quei quesiti fino ad oggi rimasti senza risposta.
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