CATANZARO – I gruppi consiliari di maggioranza – Cambiavento, Catanzaro al Centro, Catanzaro Fiorita, Io scelgo Catanzaro, Mo’ Fiorita Sindaco, Movimento 5 Stelle, Noi con l’Italia, Partito Democratico – rinfrescano la memoria al consigliere Eugenio Riccio e agli ex amministratori in merito a tutto ciò che non è stato fatto quando si poteva e si doveva.
«Non basta essere diventati leghisti come Eugenio Riccio per cancellare il proprio passato di amministratori di maggioranza con grandi ruoli di responsabilità», scrivono i politici in carica.
«I nostalgici di Abramo e del Comune-azienda privata si rassegnino: il voto del 26 giugno 2022 non solo ha sancito il trionfo popolare di Nicola Fiorita, ma ha significato soprattutto la fine di un ventennio che, salvo qualche sprazzo positivo, ha catapultato la città nel baratro», incalzano i gruppi consiliari.
È stato il voto popolare su Fiorita «la dimostrazione che i cittadini catanzaresi erano stufi dell’uomo solo al comando, del sindaco che alternava il ” ma viju eu” al mitico “nessuno mi dissa nenta”. Anche coloro che hanno la memoria corta non possono non ammettere i gravi errori amministrativi commessi, alcuni dei quali hanno indebitato fino al collo il Comune».
E poi: «chi doveva e poteva risolvere il problema dell’acqua avendo avuto anche la presidenza e il controllo di Sorical? Chi doveva e poteva garantire il funzionamento del depuratore e lasciato che un intero quartiere venisse inghiottito dalla puzza? E chi ha generato Parco Romani, chi ha spadroneggiano con i suoi fedelissimi nelle società partecipate, chi non è stato in grado di impiantare i pontili al porto, chi ha lasciato vuoto il Carbone o Palazzo Fazzari? E chi ha lasciato la città senza strumento urbanistico, preferendo farselo approvare da un commissario? Chi ha lasciato la città con i palazzetti dello sport chiusi? E chi ha sperperato piu di 6 milioni di euro per l’orrenda palazzina dello stadio? Chi non ha pianificato nessuna azione turistica attrattiva? Chi ha lasciato il patrimonio al proprio abbandono con abusi e occupazioni sine titulo? Chi si è girato dall’altra parte rispetto a 140 regolamenti normativi che hanno lasciato la città in una piena confusione ed arretrattezza normativa? E visto che qualcuno demagogicame tura fuori i costi dello staff del sindaco, i documenti ufficiali ci dicono che Abramo spendeva centomila euro in più di Fiorita. Perché i moralisti dell’ultima ora non gli hanno chiesto negli anni passati di utilizzare queste somme in maniera diversa?».
Per concludere: «L’ operazione nostalgia, tirata fuori per screditare un’Amministrazione veramente nuova e senza scheletri negli armadi, sarà un clamoroso boomerang. Catanzaro vuole guardare avanti e non indietro».
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