FUSCALDO (Cs) – L’ASD Polisportiva Fuscaldese 2022 A.P.S. “bacchetta” il sindaco Giacomo Middea in relazione alla vicenda che vede i ragazzi costretti a disputare le partite e ad allenarsi fuori dai confini comunali, perché il campo “Zicarelli” non è disponibile.
«Siamo ben lieti di apprendere la notizia – diffusa mediante un articolo social – che il Sindaco del Comune di Fuscaldo si sia reso disponibile a ricercare una soluzione che soddisfi le richieste della A.S.D. Polisportiva Fuscaldese 2022 A.P.S., prendendo in debita considerazione l’ipotesi di concederle quel che resta di un “minore campo da calcio” adiacente al “campo principale” dello Stadio G. Zicarelli, inutilizzato da anni e con buche disseminate lungo l’area del campo, pericolose per l’incolumità dei bambini che vi dovrebbero giocare e su cui non sarebbe consigliabile neanche praticare il pascolo».
Peccato, però, che «lo stesso Sindaco, contrariamente a quanto afferma, non si sia ricordato, nonostante le numerose richieste inviate a mezzo pec, di rilasciare – per tempo – quel famoso “nulla osta” all’utilizzo del “campo da calcio regolamentare” necessario ad iscrivere le squadre di calcio della A.S.D. Polisportiva Fuscaldese al campionato provinciale per le categorie dei: piccoli amici, primi calci, pulcini ed esordienti, cosa che, invece, si è potuta concretizzare grazie alla disponibilità ricevuta dalla Società Sportiva calcio del Comune di Acquappesa».
La concessione «tanto sbandierata dal Sindaco del mese di settembre 2023 si riferisce, invece, esclusivamente alle attività di “atletica leggera” di fatto non praticabili perché l’utilizzo del campo da calcio principale non è consentito fatta eccezione per la Fuscaldo Calcio ASD 1973 e di qualche altra associazione che, invece, hanno ottenuto il loro “nulla osta” per iscriversi ai campionati».
Allora, dovrebbe spiegare il Sindaco «come, nella pratica, la A.S.D. Polisportiva Fuscaldese 2022 avrebbe potuto esercitare tale “astratta” facoltà in un tale contesto di degrado strutturale e di discriminazione. Siamo ben lieti che la Fuscaldo Calcio ASD 1973 aspiri a traguardi eccellenti con la quale si è anche inutilmente tentato di collaborare, ma questa previsione di risultato non può condizionare, sacrificare e comprimere i diritti e le iniziative di nuovi organismi sportivi che hanno non solo un fine agonistico, ma anche un importante fine di rilevanza sociale».
E, poi «ci viene da sorridere quando leggiamo che il Sindaco ritiene di non aver voluto concedere l’utilizzo del “campo principale” perché le partite alle quali avrebbero dovuto prendere parte i bambini (a 7 giocatori oppure a 9) avrebbero determinato un tracciamento del rettangolo di gioco e non è dato capire quale sarebbe potuto essere stato il danno per tale tracciamento e, ad ogni modo, trattasi di un timore del tutto infondato considerato che, in questi casi, i campi da calcio vengono delimitati con dei birilli in plastica, senza lasciare alcuna traccia sul manto erboso».
Sarebbe da capire, infine, «cosa intende il Sindaco quando afferma che “l’impianto sportivo è di proprietà comunale e non di proprietà comune”. Forse ci vuole dire che il proprietario è il Comune di Fuscaldo e lo concede a propria discrezione? E questi sarebbero i criteri di “imparzialità” e di “trasparenza” utilizzati per l’agire di una Pubblica Amministrazione?».
In tutto questo, la A.S.D. Polisportiva Fuscaldese 2022 «non può che ribadire il proprio disappunto su quanto si sta consumando nel Comune di Fuscaldo in quanto costretta, ancora oggi, a dover portare i loro piccoli atleti nel Comune di Acquappesa per poter giocare le partite di campionato. A queste condizioni, la A.S.D. Polisportiva Fuscaldese 2022, ringrazia il dottore, rifiuta e va avanti».
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