Rubino, Leo, Mancini, Furrer e Barbalace

CATANZARO – Laboratori, talk, incontri, seminari, racconti ed esposizioni: dopo la pausa di Natale e Santo Stefano riaprono le porte di “RaccontArti”, il festival che porta e racconta l’artigianato della nostra terra nella sede dell’ex Stac in piazza Matteotti a Catanzaro.

Continua il percorso di “narrazione” delle eccellenze calabresi, non solo attraverso le esposizioni e i laboratori ma anche attraverso la testimonianza diretta degli artigiani che si raccontano.

La manifestazione “RaccontArti è organizzata da Confartigianato Imprese Calabria, in collaborazione con il Movimento Donna Impresa e le strutture territoriali di Confartigianato, il sostegno economico di Ancos di Confartigianato Persone, e il patrocinio del Comune di Catanzaro.

Nella seconda settimana di programmazione è stato riservato uno spazio ai laboratori, come quello a cura della maestra Maria Assunta De Fazio, che ha fatto realizzare ai piccoli partecipanti delle decorazioni per l’albero con l’affascinante tecnica degli origami.

Ma l’elenco degli appuntamenti continua con il seguitissimo laboratorio della maestra Giuliana Furrer, che ha introdotto i bambini e le bambine presenti nella magia della realizzazione delle piccole creazioni natalizie in argilla.

Prima ancora, i bambini e le bambine hanno potuto trascorrere un pomeriggio speciale con il Laboratorio bimbi e mamme/papà: “La Fabbrica del cioccolato”, cura della maître chocolatier Giuliana Paonessa.

Tra i protagonisti dello spazio “L’artigiano racconta”, il maestro Franco Scarpino, ebanista, che ci ha raccontato e dimostrato l’antica tecnica della Gomma Lacca,

Scarpino ha iniziato il suo passatempo con il modellismo navale.

Nel corso degli anni ha realizzato diversi modelli, tra cui l’Amerigo Vespucci, attualmente esposto al MUSMI di Catanzaro. Ha raccontato anche della realizzazione di molteplici presepi artistici in miniatura. Ha vinto nel 2005 il primo premio provinciale nella sezione presepi in miniatura.

Negli ultimi tempi ha dedicato il suo tempo nello studio del legno, realizzando diversi oggetti in, tra cui la riproduzione della fontana del Cavatore di Catanzaro, la croce pettorale per l’Arcivescovo e per ultimo, penne in legno le quali stanno avendo un grande consenso, apprezzate anche dal Santo Padre.

A “RaccontArti” ha illustrato magistralmente l’uso di strumenti e tecniche per lavorare il legno, lasciando trasparire la sua grande passione.

Molto partecipato anche il seminario dedicato all’intelligenza artigiana, non a caso questo è lo slogan scelto da Confartigianato Imprese per lanciare la campagna di tesseramento per l’anno 2024.

In un’era dominata dall’intelligenza artificiale, dove macchine e algoritmi sembrano prendere il sopravvento sulla sapienza umana, Confartigianato Imprese sceglie di celebrare l’intelligenza artigiana. Non si tratta di una sfida o di un rifiuto della modernità, ma di valorizzare il genio creativo e la manualità che nessuna macchina potrà mai sostituire.

L’intelligenza artigiana è l’antidoto alla standardizzazione: è la capacità di toccare con mano la materia e trasformarla in un oggetto che ha un’anima, una storia, un’identità.

L’intelligenza artificiale può analizzare dati e produrre risultati con una velocità impensabile, ma è l’intelligenza artigiana che immette nei prodotti e nei servizi quei valori di autenticità e di eccellenza che sono il cuore del made in Italy.

L’attenzione del seminario si è concentrato su un quesito semplice nella sua complessità: come si evolve l’artigianato, connubio con il design.

A discuterne insieme l’architetto Salvatore Emilio Leo (Lanificio Leo) e l’architetto Valentina Mancini.

Che nell’occasione hanno illustrato due progetti nati proprio dalla collaborazione dei due designer con artigiani calabresi. Presente anche Giuseppe Rubino, della Rubino&Partners, che ha approfondito il tema dell’importanza del brand.

Progetti che, come ha spiegato Valentina Rubino, hanno come “cuore” la vicinanza al territorio.

«È molto importante avere un focus sulla capacità di produrre, di innovare, di guardare al futuro di questo mondo che chiamiamo artigianato – ha spiegato invece Emilio Leo – che per troppo tempo è rimasto un po’ relegato come in un campionato di Serie B.

Probabilmente per la Calabria l’artigianato, e l’artigianato di nuova generazione, potrebbe essere una delle chiavi per la manifattura.

Una manifattura che sposa una visione di unione tra i vecchi saperi, le competenze che la tradizione ci ha affidato, però nello stesso tempo il design e le nuove tecnologie ci permettono anche di guardare avanti e di connettere la Calabria al mondo».

E in questo quadro, il “brand” non può che avere una importanza notevole, e una spinta propulsiva.

«Il brand rappresenta uno degli acceleratori di qualunque progetto di sviluppo aziendale – ha detto Rubino -. E comunque ha bisogno di una serie di elementi che possano appunto costruirsi nel tempo in maniera solida su bassi sempre più larghe in maniera tale da garantire la fuoriuscita delle informazioni e dei valori che l’azienda artigiana deve e può manifestare sul mercato. Quindi la costruzione del brand rappresenta proprio questi elementi».

E “RaccontArti” continua con una serie di appuntamenti imperdibili. A partire da domani con la musica d’autore che fa parte del nostro patrimonio culturale: è anch’essa una forma d’artigianato. Comporre e costruire… il progetto pensato da un artigiano è come la scrittura musicale per il musicista.

Anche il festival ospita dei grandi musicisti della nostra regione: oggi alle 21 al Supercinema in scena Sasà Calabrese insieme a Tarcisio Molinaro e Fabio Guagliardi, che hanno saputo distinguersi nel panorama musicale italiano, suoneranno nella cornice del Supercinema l’album “Conserve”, vincitore di numerosi premi dedicati alla musica d’autore e finalista “Targa Tenco” nel 2019.

Un album intimo intriso di memoria delle radici e sapori di Calabria.

Da domani, ospiti per tre giorni i ragazzi di “Semplicemente Dischi”, un progetto che nasce nel 2020 e vuole imporsi come un nuovo punto di riferimento nel settore a livello nazionale per dare una nuova vita in vinile ad album storici della scena musicale indipendente italiana.

Tra gli obiettivi anche offrire la possibilità alle band del territorio di mettere su disco i propri progetti rimasti nei cassetti per anni.