ROMA – Nell’ambito di un convegno che avrà luogo il 16 gennaio prossimo alle ore 15:00 presso la Camera dei Deputati, il docente di diritto internazionale dell’Università degli Studi “Niccolò Cusano”, Giuseppe Paccione, presenterà la sua ultima fatica su un tema di scottante attualità: “Ricerca e soccorso in Mare”.

Relatori, oltre all’autore del libro, Paolo Giordano, presidente dell’Istituto Diplomatico Intemazionale; Domenico Funari, moderatore e coordinatore Giovani “Noi Moderati della Provincia di Cosenza; Luca Sisto, generale di Confitarma; llaria Cavo, deputato di Noi Moderati (Commissione Attività Produttiva); Riccardo Rosa, Coordinatore “Noi Moderati” Provincia di Cosenza; Gianluca Baldini, vice coordinatore nazionale di “Universitari
liberali”.

Il nuovo volume tematico scritto dal professor Paccione, già autore di saggi di natura geopolitica e marittima, è uscito lo scorso mese di ottobre.

Focus del libro è l’argomento, importante e delicato, della ‘Ricerca e soccorso in mare’, come ben noto a tutti di grandissima attualità.

«L’obbligo di prestare soccorso nei riguardi di qualsiasi persona che si trovi nella morsa di naufragare in mare è considerato ormai una regola cernierata nel diritto internazionale generale».

«Il salvataggio in mare consiste nel trarre in salvo degli individui a bordo di imbarcazioni o altre unità di soccorso, sino alla consegna e sbarco. Tuttavia, accade che gli Stati costieri manifestino qualche riluttanza ad accettare lo sbarco sui loro lembi territoriali nel caso in cui la situazione emergenziale e l’operazione di salvataggio siano avvenuti durante i tentativi di ingresso clandestino o irregolare nello Stato rivierasco», spiega Paccione.

«In passato c’era una scarsa attenzione da parte del diritto internazionale circa il fenomeno migratorio via mare, mentre negli ultimi anni, grazie anche agli emendamenti che sono stati adottati nelle Convenzioni Solas e Sar, si sta assistendo all’intervento del diritto internazionale che impone il vincolo, una volta che le persone sono state tratte in salvo, di farli sbarcare in un luogo sicuro, area di sicurezza che deve essere fornita dallo Stato costiero responsabile e parte della regione di ricerca e soccorso, in cui i naufraghi sono stati tratti in salvo o recuperati».

Pur essendo a conoscenza che non vi è una chiara definizione del concetto di luogo sicuro nei vari tratti che si occupano della ricerca e soccorso in mare, tuttavia vige l’applicazione di una gamma di linee-guida dell’Organizzazione marittima internazionale che non è de jure vincolante.

Non si può non sottolineare anche lo standard dell’interpretazione applicabile, che richiede che il senso venga statuito facendo riferimento non solo al testo ma pure al contesto, all’oggetto e allo scopo del trattato».

Il volume focalizza il tema dell’interpretazione del parametro del luogo sicuro attraverso una minuziosa attenzione della struttura giuridica internazionale per la migrazione marittima irregolare che abbraccia le disposizioni nel contesto del diritto internazionale del mare, dei rifugiati, dei diritto della persona e del diritto contro le organizzazioni criminali transnazionali che si occupano della tratta dei migranti.

Il volume, dunque, accende i riflettori su un dibattito che si concentra al tema dell’interpretazione da applicare, in primis, all’analisi interpretativa del concetto luogo sicuro, come zona in cui non solamente la sicurezza marittima ma anche la sicurezza fondamentale dei naufraghi non è più minacciata.