CATANZARO – La XII edizione del Corso di Management medico avanzato e di politiche sanitarie organizzato dall’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Catanzaro chiude con una interessante occasione di confronto su un tema molto delicato per i camici bianchi come la responsabilità penale del medico e gli obiettivi di una legge in merito.

L’ultimo modulo si è svolto nei giorni scorsi all’Hotel Guglielmo di Catanzaro, alla presenza del presidente della Commissione per lo studio e l’approfondimento delle problematiche relative alla colpa professionale medica, Adelchi D’Ippolito.

Magistrato in pensione di origine lametina, D’Ippolito, ha operato in prima linea nelle procure della Repubblica in Calabria e successivamente a Roma, da procuratore aggiunto a Venezia con delega all’antiterrorismo, aveva coordinato molte inchieste importanti: dai jihadisti che volevano far esplodere il ponte di Rialto, agli accertamenti seguiti all’uccisione di Valeria Solesin al Bataclan di Parigi (d’Ippolito presiede la Commissione istituita con decreto del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, dello scorso 28 marzo).

L’importante appuntamento formativo voluto dal presidente, Vincenzo Ciconte, e da tutto il consiglio direttivo si chiude con una grande partecipazione, che del resto ha caratterizzato tutti i moduli del Corso di cui è direttore scientifico Lino Puzzonia.

La segreteria organizzativa è dell’Agenzia Present&Future.

La medicina difensiva, cioè l’insieme delle prestazioni sanitarie prescritte dai medici per evitare guai giudiziari, è l’effetto delle frequenti azioni legali nei loro riguardi.

Secondo una specifica indagine dell’Agenas, risalente al 2014, il costo pubblico della medicina difensiva era vicino ai 10 miliardi di euro all’anno.

La Commissione guidata da D’Ippolito dovrà formulare delle proposte al ministro, per arrivare a un progetto di legge che consenta di superare questa criticità.

«Abbiamo pensato di concludere la 12esima edizione del nostro corso di Management medico avanzato e di politiche sanitarie affrontando diverse problematiche rilevanti per la nostra professione», ha affermato il presidente Ciconte ringraziando D’Ippolito per la presenza.

Non potevamo trascurare la questione della colpa professionale del medico: sappiamo che la legge in proposito è complessa. Noi medici siamo attentamente monitorando questa nuova proposta, poiché non possiamo svolgere la nostra attività professionale con gravi difficoltà operative senza una necessaria riflessione su come implementare due organismi difensivi per evitare eventuali procedimenti legali».

«Questo è un argomento delicato che coinvolge non solo i medici ma anche avvocati, pazienti e cittadini in generale» ha spiegato il dottor D’Ippolito.

«Nel corso degli anni, l’attenzione su questa problematica è notevolmente cresciuta.

La classe medica sta attraversando un periodo di grande difficoltà, e il legislatore dovrebbe intervenire per sostenere i medici affrontando le legittime preoccupazioni che hanno in questo periodo.

È fondamentale garantire serenità ai medici, ma al contempo assicurare una tutela giuridica completa per i cittadini e i pazienti.

Trovare il giusto equilibrio non è semplice, e è qui che entra in gioco l’impegno e il lavoro della Commissione Ministeriale sulla Colpa professionale medica.

«Ogni momento di confronto è importante, e ascoltare il parere di professionisti qualificati come i medici è essenziale. È fondamentale ascoltare con umiltà e cogliere tutto ciò che può essere interessante e costruttivo da ogni parte coinvolta», ha concluso D’Ippolito.