Prosegue il lavoro di promozione del cedro da parte dell’associazione Cedroint@ur e, come sempre, la fine dell’anno induce alla riflessione e ai bilanci.
«L’anno che si chiude – dichiara il presidente dell’associazione Virgilio Minniti – non può essere considerato positivo in quanto abbiamo perso il nostro ‘faro’ il Prof. Franco Galiano, grande assertore del sacro agrume e socio dell’associazione. Un distacco terreno doloroso che ci ha spiazzati».
Difficile assorbire il colpo, «tuttavia, con l’agronomo Francesco Impieri, abbiamo proseguito il lavoro portando avanti l’opera di promozione della cultura del cedro attraverso azioni pubblicitarie costanti e itinerari guidati alle cedriere. Impegno che si rinnova con vigore nel segno della continuità, specie ora che abbiamo la grande responsabilità di portare avanti il lavoro iniziato con Franco Galiano».
Una eredità pesante che «ci stimola per dare sempre il massimo. Abbiamo già avuto diversi incontri dove abbiamo tracciato le linee guida per il 2024. Abbiamo deciso – continua Virgilio Minniti – di partecipare anche quest’anno alla Bit di Milano del prossimo febbraio».
Una occasione importante «per dare un impulso culturale di valore inestimabile all’interno del padiglione Calabria, per valorizzare un lembo di terra che deve splendere sempre di più».
In programma, poi «il Festival del Cedro in una località della Riviera il cui nome verrà svelato nelle prossime settimane. L’impegno – infine – così come vuole il significato del nome dell’associazione sarà quello di veicolare in forma itinerante la cultura del cedro attraverso messaggi da indirizzare ai tanti turisti che affollano la Riviera nei vari periodi dell’anno, in particolare durante la stagione estiva».
Nella sede dell’associazione «abbiamo le cedriere, il vicolo della cultura con i murales e ampi spazi all’aperto. Una tappa originale e consigliata per i turisti e che proporremo di inserire nei percorsi didattici delle scuole, così come già avvenuto in passato. Abbiamo stimoli e voglia di fare nella nostra terra che amiamo e rispettiamo, seguendo l’esempio del nostro Maestro che, siamo sicuri, ci segue con affetto anche da lassù».
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