Una corsia di ospedale

Caro Presidente della Regione Calabria,sono uno dei medici che ha partecipato al “Concorso pubblico unificato, per titoli ed esami, per la copertura di cinquantatré posti di dirigente medico, specialista in anestesia e rianimazione, a tempo indeterminato e pieno. Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 15 settembre 2023 n. 70”.Il concorso è stato gestito dall’ASP di Catanzaro in quanto capofila a livello centrale perl’Area dell’emergenza urgenza intraospedaliera ed extraospedaliera.Il concorso prevede il superamento di tre prove, con un punteggio minimo, di cui due scritti volti a valutare le ampie conoscenze di anestesia, rianimazione e terapia del dolore più una prova orale su un argomento di scelta casuale, l’accertamento della conoscenza dell’uso delle apparecchiature e delle applicazioni informatiche più diffuse e di almeno una lingua straniera, oltre alla valutazione del curriculum formativo e professionale.Al concorso hanno potuto accedere anche gli specializzandi a partire dal secondo anno di corso di formazione specialistica ai sensi della Legge n. 145 e smi del 2018.Fin qui sembrerebbe tutto bene, ma sta di fatto che la carenza sia stata colmata dai colleghi cubani assunti con regolare contratto dalle ASP e AO, senza dover svolgere nessuna prova selettiva ma solo un corsettino di italiano, quando molti di noi parlano come minimo due o più lingue. Inoltre, vorrei ricordare che in Italia la Laurea in Medicina e Chirurgia dura sei anni e la Specializzazione in Anestesia Rianimazione dura cinque; quindi, direi che un medico specialista italiano è un’alta professionalità.  Già per aver svolto 11 anni di studi, oltre agli aggiornamenti annuali tramite provider accreditati previsti per legge. Solo per questo si dovrebbe prevedere l’immissione nel mercato del lavoro senza alcun concorso. Le prime incongruenze si riscontrano per i posti messi a concorso, quando l’AO di Cosenza, il GOM di Reggio Calabria e l’ASP di Cosenza non hanno indicato il loro fabbisogno e quindi si concorre solo per l’ASP di Catanzaro, per la Dulbecco, per l’ASP di Vibo, Crotone e Reggio Calabria.A questo punto ci si pone la domanda: la carenza di anestesisti nella ASP di Cosenza, al GOM di Reggio Calabria e all’AO di Cosenza come verrà colmata?Il 9 novembre 2023 è stata espletata la prima prova scritta, la graduatoria con i punteggi è stata pubblicata sul sito dell’ASP di Catanzaro, la graduatoria riporta la colonna “n. compito” che potrebbe essere interpretata quale elemento identificativo del candidato che ha consegnato la prova scritta e per il quale è stata registrata la consegna al momento della prova.Il 6 dicembre siamo stati convocati per essere sottoposti alla prova pratica del concorso e nello stesso giorno siamo stati sottoposti alla prova orale. Del resto, siamo abituati alle emergenze urgenze nel nostro lavoro e pur di non perdere un’opportunità abbiamo acconsentito di essere sottoposti anche alla prova orale.E’ stata pubblicata sul sito dell’ASP di Catanzaro la graduatoria (concorso pubblico unificato anestesia e rianimazione – graduatorie.pdf (asp.cz.it), e siamo in attesa che venga pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Calabria.Dalla graduatoria definitiva risultano palesi delle incongruenze, sintomo di un modus operandi becero e clientelare. È evidente l’imparzialità nella valutazione dei candidati specializzati e degli specializzandi e ci si chiede come sia possibile che un candidato al secondo anno di specializzazione possa riportare una valutazione nelle tre prove superiore ad uno specializzato che esercita già da anni l’attività di anestesista e rianimatore? Ciò salta agli occhi, dalla valutazione dei titoli professionali e formativi, oltre ad essere verificabile dai dati pubblicati sull’albo dell’ordine dei medici.La beffa: è quella di consentire agli specializzandi di poter partecipare al concorso secondo la Legge 30/12/2018, n. 145 e smi, a partire dal secondo anno del corso di formazione specialistica, la relativa assunzione da parte delle Aziende Sanitarie e gli Enti del Servizio Sanitario Nazionale, è subordinata alle proprie disponibilità di bilancio e nei limiti di spesa per il personale, nonché agli accordi previsti tra le Regioni e le università interessate le quali potrebbero anche non dare il proprio assenso all’assunzione o limitarla; o del tutto che l’ASP di Cosenza o l’AO di Cosenza o di Reggio Calabria pubblichino un avviso per titoli per l’assunzione di anestesisti e rianimatori, di cui hanno necessità, senza tener conto della graduatoria pubblicata, a livello centrale perl’Area dell’emergenza urgenza intraospedaliera ed extraospedaliera, dall’ASP di Catanzaro.Caro Presidente, allora mi viene da chiedere perché io Calabrese devo continuare ad essere mortificato nella mia professionalità e nella mia dignità? Perché devo essere sottoposto a continue valutazioni dei requisiti di base? Quando c’è chi viene a fare il mio lavoro con una laurea non riconosciuta in Italia? E non soggetto all’aggiornamento professionale annuale, richiesto per legge da chi opera in Italia? Perché, dovrei rimanere nella mia Regione? Io che ho lavorato durante la pandemia, con pazienti affetti da virus Sars Covid 19, visitati presso i loro domicili e seguiti giornalmente, devo continuare a dimostrare di avere titolo per essere assunto nella mia terra?Perché uno specializzando dovrebbe concorrere ad un regolare concorso ed essere limitato nell’assunzione dalla Scuola di Formazione che potrebbe non dare il parere favorevole? O peggio ancora, che le Aziende Sanitarie non abbiano la corrispondente disponibilità finanziaria all’assunzione, dei medici che hanno partecipato a regolare concorso mentre hanno la disponibilità finanziaria per l’assunzione dei medici cubani?“Mi consenta”, Caro Presidente, che con tutti questi dubbi, me ne vado a lavorare dove la mia professionalità venga riconosciuta senza se e senza ma, ma soprattutto senza clientelismo e giochetti sporchi.E, si ricordi, come Lei, ma anche tutti gli altri politici, che è facile dire “tanto io non mi curo in Calabria, vado fuori a Roma o a Milano o del tutto all’estero”, ma vuoi mettere un giorno che arriva un malore improvviso che non ti permetta di arrivare a Roma o in qualsiasi altro posto, e quindi purtroppo devi fare tappa in un Pronto Soccorso della Regione Calabria o finire in un reparto di rianimazione con poco personale, ed allora sono ca**i….Soprattutto, vorrei evidenziare che fuori dalla Calabria, ci sono proprio quei medici del nostro territorio che sono stati costretti a spostarsi per vedersi riconosciuti anni di studi e di sacrificio, che hanno il dente avvelenato con coloro che li hanno costretti ad andare via.Buon anno e buona vita….Lettera firmata