Cari amici, io continuerò a ricordarvelo… un aumento del 44%!
Ora, dopo questi aumenti vertiginosi, ci si aspettava che almeno le cose funzionassero… ed invece?
Postazioni ecologiche di zona (pez) prima aperte e poi chiuse, un chiaro fallimento!
Operai del servizio di spazzamento da assumere subito dopo la consegna del servizio alla ditta e, invece, ancora oggi restano a casa senza lavoro e senza pane, altro fallimento!
Il paese è sporco! Ho evitato ultimamente di postare foto, ad esempio quelle del lungomare… dove i cestini sono sempre ricolmi di immondizia! Ma questa ditta il proprio lavoro lo svolge? Rispetta il contratto?
Perché, conoscendola bene, il suo modus operandi è quello di predicare bene e razzolare male.
Io non dimentico i quattro operai lasciati a casa da questa ditta, quattro famiglie che hanno dovuto fare i salti mortali per poter sbarcare il lunario!
Adesso la storia si ripete! Sette lavoratori, anzi sei, mi correggo, uno di loro ha capito l’aria che tirava ed è emigrato altrove, che sono senza lavoro, che non hanno nessun sostentamento, che devono arrangiarsi alla giornata…q ualcuno di loro affetto anche da gravi patologie e deve, nella sofferenza, cercare il modo di andare avanti!
Quanti stipendi ha risparmiato nel 2023 questa ditta? Quanti mesi? Sette stipendi per sei/sette mesi sono bei soldini, non vi pare?
E allora io continuo a far sentire il mio disappunto su tutto ciò che sta accadendo, non di meno lo stato di violenza che si sta sviluppando giorno dopo giorno in questa città!», denuncia.
E poi si rivolge direttamente al primo cittadino: «Sindaco Ermanno Cennamo, devi intervenire in ogni modo e su tutti i fronti.
Ti chiedo, in primis, l’immediata assunzione dei sei operai ex spazzamento da parte della ditta vincitrice dell’appalto per la raccolta differenziata, si facciano rispettare gli obblighi assunti ed il contratto»
E conclude: «Il cambiamento lo abbiamo avuto ma, in peggio!
Il cielo da sempre più blu è divenuto sempre più buio!
Buona fortuna a tutti noi, soprattutto con il fantomatico predissesto, di cui la maggioranza non vuole neanche parlare e di cui, ancora oggi non se ne sa nulla dopo ben tre anni».